Caro benzina, Cna: “Intervenga il Governo per fermare la speculazione dei colossi”

Il rincaro sul costo del carburante tra esodo e controesodo estivi allo Stato italiano potrebbe arrivare a fruttare circa 2,27 miliardi di incasso, tra Iva e accise

E’ questa la stima di Assoutenti, che ha calcolato i ricavi sulla tassazione, ipotizzando 15 milioni di autovetture in circolazione sulle autostrade con una media di tre pieni per gli spostamenti tra andate e ritorni  Iva e accise pesano sulle tasche degli automobilisti per il 55,6% su un litro di benzina e per il 51,8% sul gasolio.  I rincari sul prezzo finale del carburante, complice anche il mancato rinnovo per il 2023 dello sconto di 30 centesimi sulle accise, generano problemi a cascata che alla fine colpiscono soprattutto le tasche dei cittadini. Tra le categorie più colpite nell’immediatezza c’è però anche quella degli autotrasportatori. La Cna parla di speculazioni dei grandi colossi e chiede un intervento incisivo del Governo, come ribadito da Luciana Ferrone, vicepresidente nazionale di Cna Fita.

“La nostra è una categoria che non si ferma mai e quindi speculazioni di questo tipo colpiscono il nostro settore in maniera importante, aggravando anche l’aumento dei costi di tutto ciò che gravita attorno al trasporto, come il costo dell’autostrada e dei mezzi stessi, dunque non solo del carburante. Credo che sia necessario fermare tempestivamente questa speculazione, evitando problemi non solo per gli autotrasportatori, ma per tutti i cittadini.”

“Rispetto a maggio un pieno di verde costa 6,6 euro in più, 13,2 cent al litro, mentre il rincaro è di 8,9 euro per il gasolio, +17,7 cent al litro. Le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise grazie agli aumenti. E l’aumento degli ultimi giorni si verifica nonostante il calo del petrolio, le cui quotazioni sono scese sia per il Brent che per il Wti”. E’ quanto si legge nella nota di Assoutenti.
“Il ministro Urso ieri, parlando di prezzo industriale inferiore ad altri paesi Ue, ha confermato l’allarme che abbiamo lanciato circa il peso della tassazione sui carburanti che, in Italia, è tra i più alti d’Europa e penalizza gli automobilisti della penisola, facendo crescere i listini alla pompa”, afferma il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.
“Ribadiamo – prosegue – la richiesta al governo di intervenire con effetto immediato, sfruttando gli extra profitti incamerati negli ultimi mesi grazie alle tasse sui carburanti per un deciso taglio delle accise che pesano su benzina e gasolio. È necessario poi capire cosa avvenga nei vari passaggi di filiera dei carburanti per accertare come possano i listini schizzare alle stelle anche quando, come in questi giorni, il prezzo del petrolio scende”.