Voto Quirinale, Marsilio: “Berlusconi lo voterei perchè amico dell’Abruzzo. Per i tamponi ci aiuti l’esercito”.

Intervento a distanza questa mattina, in una trasmissione nazionale, del presidente Marsilio chiamato a dire la sua sulle prossime elezioni del presidente della Repubblica e l’emergenza Covid. ” Voterò chi indicherà il centro destra e se il nome sarà Berlusconi lo voterò anche perchè amico dell’Abruzzo come ha dimostrato col post sisma aquilano”. Quanto all’emergenza Covid chiesto l’aiuto dell’esercito per i tamponi a scuola

“Due sono le cose –  precisa poi il governatore sul voto per il post Mattarella -:  o emerge una candidatura molto ampia e quindi non divisiva oppure si voteranno gli schieramenti in campo”. Inevitabile fare, sin da subito, i conti con la nuovamente preoccupante situazione covid: da studio chiedono a Marsilio cosa pensa di chi comincia ad ipotizzare che si congeli la situazione attuale dando la precedenza alla delicatissima fase di risalita dei contagi chiedendo a Mattarella il sacrificio di una sua rielezione.

“Io spero che non si verifichi questa ipotesi. Basta con questo clima politico per cui c’è sempre una buona ragione per sospendere la normale dialettica democratica che si esercita col voto. Peraltro andrebbe rispettata la volontà del presidente Mattarella il quale ha detto con grande fermezza e chiarezza cosa pensa di un suo secondo mandato. Penso che non tornerebbe sui suoi passi e i partiti dovrebbero evitare di andare a tirarlo per la giacchetta mettendolo solo in imbarazzo. Ritengo che Draghi al Quirinale ci guarda ancora eccome, ma deve fare i conti con partiti che non ce lo vogliono proprio. Penso ad esempio al Pd. Non credo che l’Italia sia capace di una saggia tregua in nome del bene della nazione. Quanto a Casini può essere una possibile soluzione di sintesi…”

Quanto all’emergenza covid: che dire delle file per i tamponi? “In Abruzzo non abbiamo avuto eccessi di code come in alcune grandi aree metropolitane. La pressione, però, è molto forte e del resto non può che essere così se dal governo li impongono ogni due per tre per lavorare e vivere. Se poi queste indicazioni si incrociano con la grande trasmissibilità della nuova variante ecco che si spiegano le file fuori dalle farmacie. Forse si doveva ragionare diversamente prima. Abbiamo chiesto il supporto dell’esercito per il discorso tamponi specie in vista della riprese delle attività scolastiche. Le regioni non possono continuare a tamponare economicamente uno sforzo che già ci sta costando un deficit spaventoso”.