Via Verde tra i Trabocchi: ci siamo quasi

Nonostante un maggio dispettoso per le condizioni meteo e qualche criticità comunque risolvibile, procedono spediti i lavori per la realizzazione della Via Verde sulla costa teatina.

4 i cantieri disposti sui 42 chilometri lineari che vanno dal Porto Turistico di Ortona a Vasto, all’opera i dipendenti dell’Associazione temporanea d’Imprese capeggiata dalla Cogepri dell’ingegnere Paolo Primavera con la supervisione della Provincia di Chieti nella persona dell’architetto Valerio Ursini nel ruolo di responsabile unico di procedimento e l’architetto Francesco Faraoni in qualità di direttore dei lavori. Tempi quasi rispettati per completare una delle piste ciclabili più lunghe, ma soprattutto più belle d’Europa, la Via Verde tra i trabocchi sulla costa teatina. C’è una data da cerchiare sul calendario, quella dell’8 agosto quando l’opera sarà riconsegnata:

“Potrebbe esserci, per la verità un piccolo slittamento – ci spiega l’architetto Ursini – ma del tutto fisiologico rispetto a delle criticità che abbiamo dovuto risolvere. Intanto stiamo completando la posa dell’asfalto e siamo già al confine tra San Vito e Rocca San Giovanni, all’altezza del Lido La Foce, per un breve tratto, dobbiamo però utilizzare il cemento più resistente, ma tutto sarà comunque ricoperto dal materiale resinoso.”

A proposito di criticità, le perplessità degli operatori turistici rispetto alla perdita di spazi per i parcheggi?:

“Stiamo risolvendo anche questo aspetto – ci assicura Ursini – domani è in programma un tavolo tecnico con l’assessore Febbo per realizzare appositi spazi con fondi privati però.”

Paolo Primavera, intanto, parla di opera che offre potenzialità inimmaginabili sotto il profilo della promozione turistica:

“E’ un’opera che darà un valore aggiunto non solo a questa suggestiva fetta di territorio – dice Primavera – ma anche a tutto l’Abruzzo.”

Tornando alle criticità in via di soluzione anche la questione riguardante il tratto di Lago Dragone a Torino di Sangro e l’invasione costante di cinghiali a Punta Aderci:

“Sul Lago Dragone – ci spiega Ursini – abbiamo dovuto predisporre un progetto a parte per la differente conformazione dell’area questo rallenterà ma solo di poco i lavori.”

“In effetti quello dei cinghiali è un problema serio – spiega Primavera – gli operai in più di una circostanza hanno dovuto abbandonare il cantiere, è una questione che andrebbe una volta per tutte affrontata.”

Ma tutto questo sarebbe stato possibile in presenza di un Parco della Costa dei Trabocchi?

“Il Parco è sempre una grande risorsa -spiega ancora Primavera – ma condivido le perplessità dell’assessore Febbo: ci vuole una mentalità nella gestione di un parco naturale che in Abruzzo non abbiamo, questo oltre ai troppi vincoli che non ci avrebbero consentito di realizzare l’opera in un certo modo. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra la tutela delle straordinarie risorse naturali e lo sviluppo del turismo in termini di servizi e strutture fruibili ai tanti turisti che invaderanno a breve questa zona.”

IL SERVIZIO DEL TG8: