Vertenza Varcotex di Monteodoriso: esuberi ridimensionati

Ieri vertice tra i rappresentanti della Varcotex di Monteodorisio, i sindacati e Confindustria: confermata la crisi, ridimensionati di poco gli esuberi

Ieri si sono incontrati i rappresentanti aziendali – il Group Manufacturing Director Manuel Giazzon, e la Chief Operation Officer Martina Caselli – i rappresentanti sindacali, la Rsu della Filctem Cgil e Confindustria. Oggetto del vertice la richiesta di apertura della procedura 223 del 12 maggio e le ragioni che l’hanno motivata.

L’azienda ha ribadito che il ridimensionamento è dovuto a ragioni di mercato, ma anche e soprattutto a perdite di bilancio. La riduzione di personale riguarderà non solo lo stabilimento di Monteodorisio, ma anche altri siti in Italia. L’azienda ha confermato l’intenzione di procedere, riducendo solo in minima parte gli esuberi: da 21 a 17 su 38 lavoratrici e lavoratori complessivi.
Secondo i rappresentanti aziendali si tratterebbe di un “ridimensionamento lieve” .

“La Filctem CGIL e la sua RSU ritengono inaccettabile tale decisione e invitano l’azienda a rivedere la propria posizione. Ancora una volta abbiamo fatto proposte alternative ai licenziamenti e soprattutto abbiamo richiesto all’azienda di avvalersi di una qualche forma di ammortizzatore sociale affinché vengano salvaguardati tutti i posti di lavoro.
La Rsu ha chiesto all’azienda, qualora si trovassero lavoratrici o lavoratori disponibili al trasferimento anche momentaneo presso lo stabilimento di Carpi, una sorta di indennizzo che aiuti a sostenere spese aggiuntive che dovrebbero emergere nel trasferimento” fanno sapere la Filctem Cgil Chieti e la Rsu Varcotex Monteodorisio.

Quello di ieri era il secondo incontro tra le rappresentanze sindacali e i vertici della Varcotex Srl per discutere dei licenziamenti collettivi annunciati nello stabilimento di Monteodorisio. Il prossimo appuntamento tra le parti è fissato all’11 giugno.

Anche il Partito Democratico Provinciale di Chieti ha espresso forte preoccupazione per una decisione che colpisce duramente famiglie e territorio e che avrebbe potuto essere gestita diversamente, attivando gli ammortizzatori sociali o percorsi di riorganizzazione.

“Gravissima l’inerzia della Regione Abruzzo, che fino ad oggi si è limitata a vaghe dichiarazioni stampa, senza assumere alcuna iniziativa concreta – scrivono Leo Marongiu, segretario PD Provincia di Chieti, e Paola Cianci, delegata Lavoro e Diritti segreteria provinciale PD – Il Governo regionale ha il dovere istituzionale di convocare immediatamente un tavolo di crisi con azienda e sindacati per scongiurare i licenziamenti e avviare un piano di rilancio dello stabilimento. Chiediamo al Presidente Marsilio e all’Assessore Magnacca di agire senza ulteriori ritardi. Difendere il lavoro significa difendere la dignità e il futuro della nostra comunità”.

Marina Moretti: