Vendita reti gas Pescara: le critiche del deputato Luciano D’Alfonso

Il deputato abruzzese del Pd Luciano D’Alfonso critica la vendita delle reti del gas approvata dal consiglio comunale di Pescara: “Delibera frettolosa  e senza ragionamento”

Dopo l’approvazione della delibera relativa alla privatizzazione delle reti gas della città, il deputato del PD Luciano D’Alfonso esprime forti critiche. Di seguito il testo del suo intervento:

<Il sottosuolo come asset strategico: svendere è l’opposto del curare. Quando un figlio viene colpito da una malattia, il buon padre di famiglia non cerca di darlo in adozione per risparmiare su medici e farmaci: studia, cerca l’eccellenza sanitaria e le migliori opzioni di cura. La stessa logica deve valere per la res publica: se la rete del gas soffre di “vetustà”, la soluzione non è alienare quel pezzo di sottosuolo, ma individuare le risorse – anche europee che tutti sappiamo che saranno indirizzate soprattutto su questo tipo di reti – per avviarne la ristrutturazione. La soluzione non è svendere il patrimonio di quella società partecipata che era Pescara Gas, oggi Pescara Energia, ma trasformare il ventre di Pescara in
una galleria intelligente.
Oggi assistiamo a un paradosso. Vogliamo affidarci ciecamente a chi parla di criticità della rete, senza avere una reale contezza delle emergenze strutturali, rinunciando a un asset che altrove rappresenta una leva formidabile per fare economia pubblica e attivare Partenariati Pubblico-Privati evoluti. Ciò che contesto è la mancata visione: il sottosuolo è una struttura autostradale che oggi è goduta solo dai gestori privati, mentre la città subisce cantieri “invadenti e invasivi”. Si procede come tanti piccoli Giamburrasca: si taglia, si spacca, si rattoppa per ogni singola esigenza, senza una regia, generando disagio ai cittadini e costi per l’amministrazione.
Il modello alternativo esiste ed è vicino a noi. A L’Aquila, grazie alla gestione lungimirante di Americo Di Benedetto quando guidava Gran Sasso Acqua Spa, si sono realizzate le gallerie poliservizi: vere autostrade interrate dove passano tutte le reti, regolate da un piano puntuale.
Lì sono le società a pagare la città per l’uso del tunnel, portando risorse costanti nelle casse pubbliche. A Pescara, invece, ci apprestiamo a vendere i “gioielli di famiglia” senza coordinamento. Perché non utilizzare le risorse del Masterplan e i fondi FSC per ridisegnare i flussi sotterranei, partendo dalla fibra e dalla realizzazione della rete duale per separare
finalmente le acque bianche dalle nere?

È urgente richiamare la norma che ho fatto approvare nel 2022 sull’Anagrafe delle occupazioni permanenti del sottosuolo – Legge 21 settembre 2022, n. 142, art. 16bis pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.221 del 21 settembre 2022. Abbiamo dato ai sindaci il potere – e il dovere – di conoscere cosa giace sotto il suolo amministrato, non solo per sicurezza, ma per configurare una legittima pretesa erariale. Concentrare i sottoservizi in gallerie intelligenti significa ridurre l’occupazione di superficie e massimizzare la resa fiscale da chi utilizza quel bene comune.
Non saranno 15 milioni di euro una tantum a risanare un bilancio che disperde risorse in sagre, concertini e “caffè di mezzanotte”. Non può essere una delibera frettolosa a impedire un ragionamento industriale serio. Va aperta una riflessione urgente con player come Enel e Cassa Depositi e Prestiti per trasformare la manutenzione in innovazione, disegnando sotto Pescara una mappa di autostrade intelligenti, invece di consegnare le chiavi della città al miglior offerente>.