Vasto: giovane detenuto si toglie la vita nella Casa Lavoro. Sindacati in polemica

Ennesimo suicidio, la notte scorsa, nella Casa Lavoro di Vasto: a togliersi la vita un giovane detenuto.

La Casa Lavoro è una struttura, con annessa sezione circondariale, nella quale sono presenti circa 180 persone tra internati e detenuti. Il giovane detenuto a quanto si è appreso era entrato nel carcere con gli ‘ingressi Covid’, in quanto a seguito delle direttive su Vasto procedono alcune regioni italiane.

“Siamo preoccupati per questi eventi – commenta Nicola Di Felice Segretario Regionale OSAPP Abruzzo – che non sono nuovi nel carcere vastese. Quella dei suicidi è una fenomenologia in evoluzione sull’intero panorama nazionale e siamo convinti che bisogna investire sul disagio mentale nelle carceri, oltre a rinforzare gli organici di Polizia Penitenziaria che a Vasto appaiono sempre più ridotti.

“Non possiamo continuare ad accettare queste spiacevoli condizioni sociali che restano una sconfitta per lo Stato, pur non volendo entrare nel merito del caso di specie – chiosa Giuseppe Merola Coordinatore Regionale FP CGIL Abruzzo Molise – Funzioni Centrali (Ministeri). Rafforzare l’esecuzione penale esterna con investimenti interessanti sui territori ed avviare serie riflessioni politiche che tendono a migliorare la qualità di vivibilità penitenziaria per lavoratori e detenuti, oltre a rafforzare la presenza di figure professionali sanitarie e sociologiche all’interno degli Istituti Penitenziari, arginando situazioni di sovraffollamento. Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri”.