Vaccini Covid: “Nessuno verrà lasciato indietro, neppure i soggetti allergici”

“Sul fronte vaccinale nessuno sarà lasciato indietro, neppure i soggetti allergici”: le rassicurazioni arrivano direttamente dal dottor Rossano Di Luzio, direttore dell’Unità operativa complessa di Cure territoriali della Asl di Pescara, interpellato dal Tg8 dopo le segnalazioni giunte alla nostra redazione da alcuni telespettatori che hanno sollevato il caso della somministrazione del vaccino anticovid a soggetti intolleranti o ipersensibili al contatto con particolari sostanze.

Dottor Di Luzio, le persone allergiche possono vaccinarsi? «Sì, non c’è nessuna controindicazione per le persone allergiche. Durante l’anamnesi che si fa presso i centri vaccinali, il medico verifica la gravità dell’allergia ed eventualmente rimanda la vaccinazione in un ambiente protetto.»

Quindi chi vuole vaccinarsi deve farlo comunque prenotando attraverso i soliti canali? «Assolutamente sì. È poi al momento della vaccinazione che si valuta la gravità dell’allergia ed eventualmente si rimanda il paziente a una vaccinazione successiva con le precauzioni legate ai casi di allergia. Di solito i soggetti particolarmente allergici sono quelli che hanno manifestato delle situazioni di allergie gravi con problemi cardiocircolatori e respiratori, ma di grave entità: sono queste le persone che vengono rimandate a una vaccinazione in un ambiente protetto. A tal proposito per questo abbiamo istituzionalizzato un servizio che è costituito dalle dottoresse Graziella Soldato e Caterina Colangelo e dal servizio di rianimazione.»

Oggi più o meno siamo tutti allergici a qualcosa e questo è anche il periodo dei pollini con persone che fanno anche uso di antistaminici per limitare i disagi, ma quando si parla di soggetti allergici e quindi nei casi che lei stava menzionando con questo iter così particolareggiato, a chi si riferisce esattamente? «I soggetti con allergie a pollini, polveri o anche con allergie alimentari o a qualche tipo di farmaco non sono soggetti allergici che devono eseguire la vaccinazione in ambiente protetto. Parliamo, invece, prevalentemente di quei soggetti che, conoscendo la gravità della loro allergia, vanno in giro con le siringhe di adrenalina con delle fiale predosate di adrenalina: sono questi i soggetti che devono fare la vaccinazione in ambiente protetto; tutti gli altri no.»

La Asl di Pescara ha dei numeri a tal riguardo? «Sì. Abbiamo rimandato temporaneamente la vaccinazione a circa 600 soggetti: 130 sono già stati controllati e di questi 130 circa 80 hanno fatto la vaccinazione in ambiente protetto.»

Quindi il vaccino è garantito anche agli allergici che desiderano riceverlo? «Certamente. Al massimo si tratta di aspettare qualche giorno in più, a volte la somministrazione slitta di qualche settimana, ma sono ritardi necessari per la sicurezza del paziente.»