Vaccini covid: a Pescara in fila per la terza dose con qualche dubbio per il ‘mix Moderna’

A Pescara, nell’ex stazione di Portanuova, prosegue la somministrazione delle terze dosi del vaccino anti Covid con qualche perplessità da parte degli utenti sul ‘mix Moderna’. Ma il dottor Di Luzio rassicura: “Nessun problema” 

Continua anche a Pescara la somministrazione delle terze dosi dei vaccini anti Covid, in particolare agli over 60 e ai fragili. E se è possibile effettuare anche la dose antinfluenzale, c’è da dire che in questa sede vaccinale si utilizza solo il vaccino Moderna. Non manca, dunque, chi vuole maggiori informazioni sulla opportunità o meno avendo fatto, ad esempio, le prime due dosi Pfizer. A tal proposito al Tg8 il dottor Di Luzio, responsabile campagna vaccinale Asl Pescara, rassicura chiunque dovesse esser travolto dal dubbio: “Non c’è alcun problema. Il protocollo nazionale prevede questa possibilità”.

Di Luzio sottolinea, infine, l’importanza della terza dose e del vaccino nella lotta contro la pandemia. 

I criteri per l’assegnazione del Green pass non cambiano e restano i tre finora adottati. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, su Radio 24. “I criteri per il Green pass come tutti sanno sono tre, quindi è previsto l’ottenimento anche del Green pass con il tampone, questo è quello che da oggi ci differenzia dalla scelta che ha fatto l’Austria. Su questo tema ad oggi non c’è la volontà di una modifica anche perché qualora ci dovessero essere delle situazioni che ci dovessero indurre a restringere o a prolungarle io sono per valutare l’estensione dell’obbligo per alcune categorie”.

“La situazione epidemiologica è sotto controllo in vista del Natale. Non dobbiamo veicolare dei messaggi di allarme o di troppa preoccupazione: gli italiani – ha rilevato – si sono in gran parte vaccinati, negli ospedali la situazione è sotto controllo, dobbiamo guardare le prossime settimane con fiducia nella consapevolezza che non siamo certo usciti ancora dalla pandemia, abbiamo bisogno di una grande unità istituzionale e politica”. Per Costa lo stato d’emergenza “è più un aspetto organizzativo che altro” e il sottosegretario ritiene che “ai cittadini interessino di più e siano maggiormente
toccati dalle misure restrittive che ci auguriamo tutti possano allentarsi con il passare delle settimane, se la situazione migliorerà”. Lo stato d’emergenza, ha proseguito, “è una questione gestionale che ci permette di procede rapidamente con la vaccinazione, quindi io credo che tutto sommato un prolungamento dello stato d’emergenza possa essere utile per gestire una fase ancora delicata della pandemia”.