Un intero paese raccolto intorno alla famiglia di Paolo Cocco come solo le comunità più intime del nostro Abruzzo sanno fare. Un ultimo saluto oggi all’escursionista morto in Nepal i cui sogni verranno portati avanti
L’urna con le sue ceneri al centro della sala consiliare dove c’è chi ha fatto anche un’ora di fila per entrare e salutare Paolo. I genitori Lussi Fadda e Domenico Cocco seduti in prima fila, mano nella mano per tutto il tempo, il fratello Flavio con la moglie Karen vicino a loro e poi una folla in lacrime. Il sindaco Antonio Tavani, legato a Paolo da grande amicizia, ha organizzato un’ora e mezzo di saluti, ricordi e promesse: è stato proprio Tavani ad accompagnare in Nepal la mamma per sostenerla nelle non semplici questioni burocratiche appesantite dal dolore di una madre che deve così riportare a casa un figlio.
Paolo aveva il grande sogno di realizzare un mini-impianto eolico in un villaggio del Nepal a 4mila metri di altezza: per questo si è deciso di avviare proprio oggi e proprio accanto alle sue ceneri una raccolta fondi.
Oggi a Fara anche i genitori di Marco Di Marcello: l’amico di missione in Nepal, anche lui abruzzese, il cui corpo purtroppo non è stato ritrovato.
Oggi l’ultimo saluto, ieri c’è stata una commemorazione a cui in tanti hanno voluto partecipare: Paolo ha lasciato tanto di sé, un amore che ora è tornato indietro e dà forza alla famiglia per andare avanti, come ha detto il fratello Flavio nel suo intervento. L’ex sindaco Giuseppe Di Rocco ha ricordato l’impegno di quel vicesindaco «trentenne e pimpante» con cui non ci si riusciva ad arrabbiare. Tra le passioni di Paolo, come ha ricordato Tavani c’era anche il basket. E per il Fara Basket ha preso la parola Natale Consalvi, uno dei giocatori più giovani. Bella l’immagine delle divise di tutti i cestisti appese ad asciugare ai balconi di casa Cocco. Inconsolabile la fidanzata tedesca Rebecca nelle cui parole, spezzate di continuo dalla disperazione, il ritratto di un giovane appassionato della vita sotto ogni punto di vista.