Turrivalignani: Processo ad ex sindaco per i permessi Ncc

Turrivalignani: Al via il processo ad ex sindaco   per i permessi Ncc (Noleggio auto con conducente). Da Roma, per l’occasione, il pullman dell’associazione “Tutela legale Taxi” ed una cinquantina di tassisti romani che chiedono di costituirsi parte civile.

L’inchiesta risale al 2012, quando fu arrestato l’ex sindaco di Turrivalignani Roberto Di Cecco, coinvolto, insieme ad altri amministratori, pubblici ufficiali e noleggiatori di rimessa per reati, a vario titolo, di corruzione, abuso ed estorsione, oltre al reato più grave, quello associativo, nell’ambito del rilascio di autorizzazioni di noleggio auto con conducente per aver fatto un utilizzo illecito dei permessi in violazione alla legge. Fuori da Palazzo di Giustizia una cinquantina di tassisti romani, in rappresentanza di sigle sindacali ed associazioni di categoria, tra cui l’associazione “Tutela Legale Taxi”, per protestare contro quella che sembra essere una cattiva abitudine ben diffusa in tutta Italia:

“Il caso Abruzzo – ci spiega Ivano Falcianelli della Uil Trasporti Lazio, colui che con la sua denuncia ha fatto partire l’inchiesta – è solo uno dei tanti troppi episodi che si registrano su tutto il territorio nazionale, permessi rilasciati con troppa facilità, magari dietro compenso, a noleggiatori che per legge dovrebbero portare il cliente a Roma e poi tornare, ed invece restano nella capitale a fanno affari su piazza. Un malaffare che va assolutamente colpito.”

In base alle indagini svolte nel 2012 dalla Polizia Stradale, infatti,  é emerso che molti autisti di Ncc che non erano riusciti a ottenere la licenza a Roma, l’avrebbero ottenuta illegalmente in diversi comuni abruzzesi, tornando ad operare nella capitale, solo a Turrivalignani, paese di 900 abitanti, furono rilasciate 80 licenze. Va detto che a Roma a fronte di mille noleggiatori del posto, ne arrivano in media al giorno seimila da tutta Italia, va da se che si crea un cattivo esempio di concorrenza sleale, ma c’è di più:

“Il danno non è solo per noi tassisti e noleggiatori romani – ci spiega Riccardo Cacchione dell’associazione Tutela Legale Taxi – ma anche per il territorio locale che si vede depauperato dei mezzi di trasporto non di linea perché sono tutti a Roma.”

Per non parlare dei risparmi notevoli in termini fiscali e di assicurazione visto che i noleggiatori locali che operano su Roma, pagano tariffe in base al luogo di partenza e non le tariffe più alte che pagherebbero nella capitale. Intanto subito rinviata per difetti di notifica a circa 5 imputati, la prima udienza accorpata a Pescara dopo il procedimento al tribunale di Lanciano per il caso simile di S.Vito. Gli avvocati Alessandro Marcucci e Fabio Ramacci chiederanno la prossima udienza del 26 gennaio alle ore 12.00 che venga ammessa la parte civile così come aveva già accordato il giudice di Lanciano.

Servizio sulla rabbia dei tassisti: