La Regione ha tirato un bilancio più che positivo per l’estate 2025 in Abruzzo. Tuttavia, dietro ai numeri, si nasconde una trasformazione profonda del modo in cui oggi si misurano le presenze turistiche
Dal 1° gennaio 2025, infatti, è entrato in vigore l’obbligo del CIN (Codice Identificativo Nazionale) per tutte le locazioni turistiche e locazioni brevi, ossia quelle di durata non superiore a 30 giorni. Si tratta di una novità di rilievo che interessa anche centinaia di strutture in Abruzzo: ogni annuncio pubblicato, sia online che offline, deve ora riportare il codice identificativo assegnato all’immobile e rilasciato dal Ministero del Turismo.
Questo cambiamento normativo ha un effetto diretto anche sulla lettura dei dati turistici. Con l’obbligo del CIN, è emersa infatti una quantità considerevole di presenze che in passato non risultavano censite, soprattutto nel vasto mercato degli affitti brevi e delle locazioni occasionali.
In altre parole, una parte rilevante del turismo “invisibile” – fatto di appartamenti privati e seconde case affittate senza registrazione – è ora entrata nel perimetro dei dati ufficiali. Sul tema è intervenuto anche Gianluca Grimi, presidente di Assoturismo Confesercenti Abruzzo, che ha ridimensionato gli entusiasmi parlando non di un “boom” turistico, ma di una diversa interpretazione dei numeri.
«Più che un’esplosione delle presenze – ha spiegato – assistiamo a una rilevazione più completa del turismo reale, grazie al nuovo sistema di registrazione e al Codice Identificativo Nazionale (CIN)».