Tredici anni fa il terremoto dell’Aquila. La ricostruzione? E’ andata avanti ma…

A tredici anni dal terremoto del 6 aprile è tempo di bilanci in fatto di ricostruzione: è andata avanti ma i problemi non mancano

La ricostruzione privata, dopo tredici anni dal terribile terremoto del 2009, ora sta rallentando a causa dei noti problemi come caro materiali e difficoltà di approvvigionamento. Per questo alcuni cantieri sono bloccati e per quelli che devono partire non si trovano imprese disponibili. Il quadro è pressoché definito comunque per la ricostruzione privata: sono state presentate circa 30 mila pratiche di contributo. Restano da istruire poco più di 830 pratiche.

Segnali positivi, invece, secondo il titolare dell’ufficio ricostruzione del Comune, Salvo Provenzano, arrivano dalla ricostruzione pubblica che finora ha sempre viaggiato ad una velocità diversa. Sul fronte scuole, uno dei grandi crucci della città, sono in procinto di partire diversi cantieri grazie ad un se sensibile snellimento delle procedure. Ad oggi di fatto solo due scuole sono completamente ricostruite, la Mariele Ventre e la scuola di Arischia. La maggior parte di studenti é ancora nei musp: il 2022 però dovrebbe essere l’anno buono per molte prime pietre o almeno così si spera. Giovedì a Roma ci sarà importante riunione proprio su questo punto: per chiedere risorse ulteriori.  Anche grazie alla convenzione tra Segretariato Beni Culturali e uffici speciali c’è una accelerazione delle procedure: sono stati loro affidati 30 interventi di edifici sottoposti a tutela, chiese ma non solo, mura urbiche, chiesa di S. Agostino e S. Marco per fare degli esempi.

Per quel che riguarda le frazioni, anche queste hanno viaggiato ad una velocità diversa rispetto al centro: per Provenzano “si sta andando avanti più velocemente perché quasi tutto l’ufficio si sta occupando di questo avendo pressoché ultimato le altre pratiche”. L’ultimo miglio manca, si è più volte detto, ma vanno immediatamente risolti i problemi a livello nazionale del caro materiali perché questo rischia di compromettere un lavoro che stava andando avanti abbastanza spedito.

Il titolare dell’ufficio speciale insiste molto anche sull’aspetto legato al Pnrr:” Ci saranno risorse e progetti importanti che potranno dare un nuovo volto alla città”.