Anche gli autoferrotranvieri abruzzesi incrociano nuovamente le braccia aderendo allo sciopero di 24 ore indetto dalle Segreterie Nazionali per il mancato rinnovo del Contratto Collettivo di lavoro scaduto a dicembre 2017
Per un’intera giornata rischiano di saltare le corse del trasporto pubblico, dunque quelle di bus, di pullman, di tram, di metropolitane e di treni locali. Lo sciopero “si svolgerà nel rispetto delle fasce di garanzia”, precisano le sigle sindacali, e “sarà articolato secondo modalità locali”. A livello territoriale sono inoltre previsti presidi presso le prefetture e i palazzi delle istituzioni.
“In un contesto di piena emergenza sanitaria, – si legge in una nota dei sindacalisti regionali Franco Rolandi FILT CGIL, Andrea Mascitti, FIT CISL, Giuseppe Murinni, UILTRASPORTI e Luciano Lizzi, FAISA CISAL – nel quale le aziende hanno fatto un uso abnorme di ammortizzatori sociali, il personale è stato oggetto di pesanti riduzioni salariali solo in minima parte compensate dal riconoscimento di una tantum di 680 euro per il triennio 2018-2020 di vacanza contrattuale (meno di 20 € lorde al mese !). Un problema che peraltro si è maggiormente acuito anche a seguito dell’impennata dei costi energetici e conseguentemente dell’inflazione e che hanno eroso ancora di più il potere d’acquisto dei salari”.
“Purtroppo stiamo assistendo al rifiuto delle Associazioni Datoriali di entrare nel merito di una reale trattativa che è stata ripetutamente interrotta per volontà di una strumentale fuga dal negoziato di Asstra, Anav, Agens (ovvero le tre associazioni che rappresentano le imprese pubbliche e private che operano nel settore), sul tema dell’autofinanziamento del rinnovo contrattuale da parte dei lavoratori. Il tema delle risorse per la contrazione della domanda di mobilità, dovuta alle misure di contenimento per l’emergenza pandemica (mancati ricavi, rimborso titoli di viaggio, servizi supplementari), i tagli al settore operati negli anni e ancora prima dell’emergenza sanitaria (rimborso accise, fondo copertura malattia, tagli al Fondo Nazionale Trasporti per defiscalizzazione abbonamenti), non possono e non devono essere, a parere delle Scriventi, pretesto per rinviare sine tempore la chiusura del Contratto Collettivo Nazionale Autoferrotranvieri- Internavigatori (Mobilità/TPL) anche in considerazione delle risorse pubbliche stanziate attraverso i vari provvedimenti legislativi (anche nell’ultimo provvedimento Milleproroghe) susseguitisi durante l’emergenza pandemica a sostegno delle aziende del settore. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili è stato più volte sollecitato in questi mesi, fino alla nota redatta dalle Segreterie Nazionali del 12 gennaio scorso, finalizzata a trovare un meccanismo con la Conferenza Stato Regioni per vincolare parte delle risorse assegnate al settore per il rinnovo del CCNL stesso sotto forma di contributi per oneri CCNL così come accadeva negli anni precedenti”.
“Ed è per questo motivo che anche a livello regionale e territoriale stiamo sollecitando le Istituzioni (Regione, Province, Comuni) ad adoperarsi fattivamente con il Governo rispetto alla necessità di implementare ulteriormente il fondo nazionale del trasporto e di chiedere soprattutto di riaprire le trattative sindacali, ora bloccate, per il rinnovo del CCNL del trasporto pubblico locale su gomma. Nei giorni scorsi e nel preannunciare questa quinta azione di sciopero di 24 ore e nel rammentare altresì il forte senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori in un contesto di evidente tensione sociale, ci siamo rivolti non a caso al Presidente della Regione Marsilio, Al Consigliere regionale con delega ai Trasporti D’Annuntiis, al Presidente del Consiglio Regionale Sospiri e a tutti i gruppi consiliari della Regione Abruzzo nonché ai Presidenti delle Province e ai Sindaci dei comuni Capoluogo, affinché si adoperino fattivamente, al pari di quanto hanno già fatto altre Regioni, nel sostenere le ragioni di questa vertenza.Siamo consapevoli che ogni giornata di sciopero è un pesante sacrificio per i cittadini utenti e i disagi sono ancora più pesanti a livello territoriale, ma allo stesso tempo rivendichiamo il giusto adeguamento salariale e insieme la sicurezza e il diritto a un servizio di qualità per tutti i cittadini”.