Trasacco: sporgono denuncia due fratelli gay oggetto di minacce anonime

Capiti, rispettati e amati dai genitori e dagli amici, un coming out sereno che disturba solo la gretta omofobia di qualcuno: depositata la denuncia dei due fratelli di Trasacco oggetto di minacce anonime

I due fratelli hanno raccontato di avere ricevuto al telefono insulti omofobi gravissimi e anche minacce. Il tutto, ovviamente, da qualcuno che non ci ha messo né faccia né nome. “Non uscite per Trasacco perché poi sono c… vostri”, “Siete la rovina di questo paese, non fatevi vedere in giro” sono solo alcune delle frasi indirizzati ai due fratelli, i quali invece la faccia ce l’hanno messa da tempo, facendo coming out con la famiglia, ma anche raccontando l’accaduto prima sui social e poi ai carabinieri.

“L’odio gratuito dice sempre molto di più su chi lo pratica che su chi lo subisce. Io, come mio fratello, andiamo avanti per la nostra strada a testa alta, perché la dignità fa rumore molto più dell’anonimato” ha scritto uno dei due ragazzi sui social.

Il sindaco di Trasacco Cesidio Lobene ha pubblicato un post su facebook di totale sostegno ai due fratelli e ha anche fatto sapere che, se si troverà il o i responsabili, il Comune potrebbe costituirsi parte civile.

“La nostra comunità non tollera alcuna forma di odio o discriminazione. Le minacce e le offese rivolte a questi ragazzi sono un attacco ai valori fondamentali di rispetto e convivenza civile che ci uniscono. A loro va tutta la mia vicinanza e il sostegno di tutta la nostra comunità, ribadisco con forza che nel nostro Comune nessuno deve sentirsi solo o intimidito per ciò che è o per chi ama. Siamo e resteremo una comunità libera, inclusiva e coraggiosa. Forza ragazzi, siamo al vostro fianco. Un abbraccio.”
I due fratelli, che hanno 23 e 25 anni, a differenza dell’omofobo anonimo si presentano tranquillamente con nome e cognome e da tempo hanno smesso di nascondersi. Ieri hanno risposto al post del sindaco Lobene.

“Grazie di cuore, Sindaco. Desidero ringraziarti sinceramente sia per le parole pubbliche di vicinanza, sia per la chiamata personale che mi hai dedicato. In momenti così spiacevoli, sentire la presenza e il sostegno delle istituzioni fa davvero la differenza. Le minacce ricevute sono ora nelle mani delle autorità competenti: la denuncia è stata fatta. Ma sapere di vivere in una comunità che difende il rispetto, l’inclusione e il coraggio dà forza e tranquillità. Grazie ancora per esserci stato e per averci fatto sentire meno soli. Un abbraccio”.

E sulla sua pagina personale uno dei due fratelli ha raccontato:

“Le minacce fatte da un numero anonimo dicono già tutto sul livello di chi le manda. Questa mattina (ieri, ndr) siamo andati a denunciare. Chi crede di nascondersi dietro una chiamata anonima pensando di intimidirci ha davvero sbagliato persone. Non abbiamo paura, non arretriamo e non restiamo in silenzio. Abbiamo consegnato tutto alle autorità: chiamate, dettagli e ricostruzione. Ora la questione non è più nelle nostre mani. Dati personali oscurati, denuncia depositata.
Fine dei giochi.”

 

Marina Moretti: