Per rendere la transizione energetica davvero efficace serve più pragmatismo, meno ideologia e una governance capace di coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni. È quanto emerge dallo studio Censis–Confindustria Energia secondo cui oltre il 58% degli italiani riconosce la necessità di cambiamenti profondi nei modelli produttivi e di consumo, ma permangono diffidenze e resistenze culturali verso gli investimenti nel settore energetico
Tempi autorizzativi lunghi e una percezione pubblica spesso condizionata da stereotipi e pregiudizi rendono urgente una riflessione collettiva.
Questo uno dei focus della quarta edizione di RESAC – Renewable & Energy Saving Adriatic Convention, tenutasi oggi, 17 ottobre 2025, presso l’Aurum di Pescara.
Organizzato dalla Sezione Energia di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, in collaborazione con Confindustria Energia ed il Centro di Ricerca per la Valutazione e lo Sviluppo Socio-Economico (CERVAS) dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, il convegno ha rappresentato un momento di confronto aperto e strategico sulle grandi sfide e sulle concrete opportunità della transizione energetica per i territori, moderato da Michele Romano, giornalista del Sole 24 ore.
Il tema di quest’anno – “Energia per il futuro: investire nel territorio, generare valore per le comunità” – ha puntato i riflettori sul nesso tra sostenibilità, infrastrutture e coesione sociale.
“Guardare all’energia solo come risorsa produttiva non basta più. Dobbiamo intenderla come leva di sviluppo e inclusione per i territori” – ha dichiarato in apertura il presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Lorenzo Dattoli aggiungendo che “la transizione ecologica deve essere concreta, realistica, e condivisa. Serve una governance efficiente, norme chiare e tempi autorizzativi compatibili con la competitività delle imprese. È necessario che tutti gli attori – pubblici e privati – siano alleati nel costruire una visione di lungo termine, fondata su neutralità tecnologica e neutralità sociale”.
Sono intervenuti anche Andrea Mori, consigliere dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Carmine Puglielli, direttore area imprese Abruzzo, divisione banca dei territori, Intesa Sanpaolo. A sottolineare l’importanza dell’incontro e il coinvolgimento delle istituzioni la partecipazione di Nicola Campitelli, consigliere regionale delegato all’energia ed il messaggio della vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, Teresa Ribera, che, impossibilitata a presenziare, ha augurato “un’edizione ricca di successi e ispirazione”, esprimendo apprezzamento per l’impegno di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico nella promozione della transizione e dell’agenda per la sostenibilità.
Lo studio “La sostenibilità delle infrastrutture energetiche e gli intangibles a favore delle comunità locali”, realizzato da professori del CERVAS dell’Ateneo dannunziano e presentato in una sua prima parte a RESAC2024, è stato completato nel 2025 nell’ambito di una collaborazione triennale con Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, con una analisi di impatto economico del progetto small scale LNG di LNEnergy a Bomba, con un focus che quantifica gli effetti economici del progetto nel perimetro italiano, evidenziando l’attivazione di diverse filiere dell’economia nazionale. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento scientificamente robusto per supportare il decisore pubblico e gli stakeholder nell’ambito della pianificazione energetica, della decarbonizzazione e dello sviluppo delle infrastrutture. I risultati – illustrati da Barbara Iannone, professoressa di management accounting e direttrice del CERVAS e da Davide Quaglione, professore di economia applicata, nonché direttore di dipartimento DiSEGS (Dipartimento di Studi Socio-Economici, Gestionali e Statistici) presso il Polo pescarese dell’UdA – dimostrano che progetti small scale ben progettati possono contribuire in modo significativo non solo alla sicurezza energetica, ma anche allo sviluppo di filiere industriali e di servizi, con ricadute economiche e occupazionali rilevanti sia a livello locale che nazionale.
