Dopo quasi 70 ore dall’avvio delle ricerche e ad oltre 50 dall’individuazione dei corpi, ieri pomeriggio sono stati recuperati i corpi dei vigili del fuoco Nico Civitella ed Emanuele Capone, entrambi di 42 anni, morti nella forra del fiume Avello, a Pennapiedimonte. Tutto l’Abruzzo si stringe al dolore delle famiglie: una regione che si prepara all’ultimo saluto terreno dopo aver seguito ogni fase di questa tragedia come solo una comunità che molto deve al corpo dei vigili del fuoco può
Sguardi bassi, occhi colmi di lacrime, un silenzio rispettoso e scolpito: così un picchetto d’onore dei vigili del fuoco ha accolto i due amici e colleghi Nico ed Emanuele.
Civitella e Capone, equipaggiati con delle mute da sub, erano in compagnia di altri due colleghi, Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48 anni: tutti e quattro appartenenti al Comando Provinciale di Chieti erano liberi dal servizio ed avevano scelto quel luogo impervio, in località Balzolo, per un’esercitazione.
L’escursione prevedeva l’attraversamento del canyon che cade a strapiombo sul fiume Avello e l’attraversamento delle acque gelide del corso d’acqua.
Secondo quanto emerso da una ricostruzione dell’incidente a Capone sarebbe rimasta bloccata una gamba tra le rocce della forra: gli altri tre vigili hanno tentato di aiutarlo, ma ad avere la peggio, oltre allo stesso Capone, sarebbe stato anche Civitella, trascinato dalla potenza delle acque del fiume, la cui portata era elevata a causa dello scioglimento della neve sulla Maiella. A quel punto, nell’impossibilità di aiutare i colleghi scivolati nella forra, De Panfilis e Buzzelli – finito poi in ospedale per ipotermia e contusioni alle gambe – hanno lanciato l’allarme. I due sono stati soccorsi nella serata di mercoledì, mentre i corpi di Capone e Civitella sono stati individuati la mattina di giovedì primo maggio.
Solo ieri è stato possibile recuperare le salme, dopo che sul posto erano arrivati da tutta Italia esperti del soccorso in forra del Cnsas e, dal Veneto, una squadra specializzata dei Vigili del Fuoco: ad occuparsi della parte più complessa del recupero, nel pomeriggio, sono stati gli esperti del Soccorso Alpino, che operando in sicurezza, sono riusciti ad accedere alla forra lateralmente, dopo i tentativi, tra cui quello del mattino, andati a vuoto a causa delle condizioni ambientali e della portata dell’acqua.

Una volta entrati lateralmente, con non poche difficoltà i tecnici hanno raggiunto le barelle su cui erano state messe in sicurezza le salme giovedì scorso. Poi, da monte, una squadra composta da Cnsas, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza ha allestito un sistema di recupero per far risalire le barelle che, una volta fuori dalla forra, sono state trasportate in un punto meno impervio per consentire l’intervento dell’elicottero. Infine il trasporto all’obitorio dell’ospedale di Chieti.
Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo da parte della Procura di Chieti che ha già disposto l’autopsia sui corpi delle due vittime: l’incarico per l’esame medico sarà conferito, molto probabilmente, lunedì.
“Al termine delle complesse operazioni di soccorso a Pennapiedimonte, nel Teatino, concluse con il recupero dei corpi senza vita dei due vigili del fuoco Emanuele Capone e Nico Civitella, esprimo la vicinanza ed il cordoglio del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco alle famiglie colpite dal grave lutto ed ai colleghi del comando di Chieti. Desidero ringraziare sentitamente i vigili del fuoco e tutti i soccorritori, appartenenti ai diversi enti, per l’impegno incessante, la professionalità e le capacità tecnico-operative che hanno consentito di intervenire in piena sinergia in uno scenario estremamente difficile”. Lo afferma il Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Eros Mannino.
Il Comune di Chieti proclamerà il lutto cittadino. “La nostra Città onorerà la memoria dei due giovani vigili del fuoco caduti a Pennapiedimonte con la proclamazione del lutto cittadino. È un tributo doveroso per una perdita che ci colpisce profondamente e che coinvolge l’intera comunità”, ha annunciato il sindaco, Diego Ferrara, che si prepara a firmare un’ordinanza per agire in tal senso, appena le salme saranno restituite ai familiari. “Il Comune di Chieti si stringe alle famiglie, ai colleghi e a tutta la comunità dei Vigili del Fuoco, con profondo rispetto, cordoglio e gratitudine – ha rimarcato il sindaco a nome dell’intera Amministrazione cittadina – La nostra città parteciperà, nel segno di un lutto che è collettivo e che ci richiama al valore del servizio e del valore sia delle persone prematuramente scomparse sia dei sopravvissuti, i quali hanno prestato soccorso ai colleghi al momento del bisogno”.
“Due vite spezzate, due caschi rossi che non torneranno più a casa. Il Corpo Nazionale perde due fratelli uniti da una vocazione che non conosce orari: servire, proteggere, addestrarsi oltre il dovere e oltre l’orario di lavoro”. Lo afferma in una nota Marco Piergallini, segretario generale del sindacato dei vigili del fuoco Conapo, esprimendo “cordoglio ai familiari e ai colleghi di Chieti e profonda commozione per la tragedia sulle alture di Pennapiedimonte”. “I due colleghi non erano in servizio – aggiunge Piergallini – ma il loro spirito era lo stesso che li animava ogni giorno nel Corpo. È lì che il destino li ha colti, nel silenzio, ma con l’eco potente di un sacrificio che ci accomuna tutti, l’addestramento continuo”. Il Conapo ringrazia tutte le squadre di soccorso “per l’impegno e il rispetto mostrato” e chiede ai vertici del Corpo “una memoria degna, perché un Vigile del Fuoco lo è sempre, anche fuori servizio”.
