Tragedia Pennapiedimonte: per Nico Civitella ipotesi morte per annegamento e assideramento

Annegamento e assideramento sono le cause, in corso di valutazione, della morte di Nico Civitella, 42 anni, uno dei due vigili del fuoco del Comando di Chieti deceduti durante un’escursione nella forra del fiume Avello a Pennapiedimonte lo scorso 30 aprile. Giovedì alle 16 nella cattedrale di San Giustino a Chieti i funerali di entrambi i vigili

È quanto emerge dall’autopsia eseguita questa mattina, all’obitorio del policlinico di Chieti, dal medico legale Pietro Falco su incarico del sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani.

L’autopsia è durata circa tre ore. Domani il dottor Falco eseguirà l’autopsia sull’altro vigile deceduto, Emanuele Capone, anche lui 42enne. La camera ardente per entrambi verrà allestita nella caserma del Comando provinciale di Chieti e sarà aperta dal primo pomeriggio di domani. Sulla vicenda, che ha coinvolto anche altri due vigili del fuoco partecipanti all’escursione e che sono stati salvati, è aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo.

Arriva la conferma che i funerali saranno celebrati giovedì pomeriggio a Chieti, nella cattedrale di San Giustino alle ore 16. Per quel giorno il sindaco di Chieti Diego Ferrara ha già annunciato il lutto cittadino. Il rito funebre sarà presieduto dall’Arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, Mons. Bruno Forte. Alle esequie è stata confermata la presenza del Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Ing. Eros Mannino.

Civitella e Capone, equipaggiati con delle mute da sub, erano in compagnia di altri due colleghi, Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48 anni: tutti e quattro appartenenti al Comando Provinciale di Chieti erano liberi dal servizio ed avevano scelto quel luogo impervio, in località Balzolo, per un’esercitazione. L’escursione prevedeva l’attraversamento del canyon che cade a strapiombo sul fiume Avello e l’attraversamento delle acque gelide del corso d’acqua.

Secondo quanto emerso da una ricostruzione dell’incidente a Capone sarebbe rimasta bloccata una gamba tra le rocce della forra: gli altri tre vigili hanno tentato di aiutarlo, ma ad avere la peggio, oltre allo stesso Capone, sarebbe stato anche Civitella, trascinato dalla potenza delle acque del fiume, la cui portata era elevata a causa dello scioglimento della neve sulla Maiella. A quel punto, nell’impossibilità di aiutare i colleghi scivolati nella forra, De Panfilis e Buzzelli – finito poi in ospedale per ipotermia e contusioni alle gambe – hanno lanciato l’allarme. I due sono stati soccorsi nella serata di mercoledì, mentre i corpi di Capone e Civitella sono stati individuati la mattina di giovedì primo maggio.

 

Barbara Orsini: