È in corso un intervento a largo di Ravenna per la ricerca di un sommozzatore disperso, presso la piattaforma Paguro, a circa 12 miglia nautiche dalla costa. Si tratta di Ugo Coppola, 55enne pescarese, arrivato a Ravenna appositamente per realizzare l’immersione con i gommoni del centro diving “Dive Planet” di Rimini
Quando non è più riemerso, sono stati gli stessi compagni di immersione a lanciare l’allarme. I sommozzatori in servizio al reparto volo di Bologna si sono immersi fino a 25 metri alla boa Bravo della piattaforma. Nel frattempo, il nucleo nautico di Ravenna li ha raggiunti per fornire assistenza. Sono state effettuate anche ricerche con il multi beam, sistema di ricerca marino, con esito negativo. Tra le ore 18:30 e 19:00 è stata effettuata un’ulteriore immersione su un’altra boa, denominata Alfa. Sul posto erano presenti anche i sommozzatori della Guardia di Finanza, impegnati in immersione alla boa Bravo. Le operazioni sono coordinate dalla Guardia Costiera di Ravenna e proseguono attualmente.
Ugo Coppola ha sempre avuto questa passione per i fondali. Originario di Villalago, dove ha ancora alcuni parenti, Coppola viveva con l’anziana madre a Pescara in un condominio a pochi passi dalla chiesa di San Luigi. Molto noto in zona anche per le sue passioni storiche: la scherma, i fondali e i vigili del fuoco di cui era volontario.
Chi scrive ha avuto il piacere e l’onore di conoscere questo “eterno ragazzo” gentile, umile, buono come il pane, scherzoso e sempre sorridente come pochi. Nonostante la vita gli avesse riservato molte sofferenze a partire dalla perdita del papà passando per l’esser figlio unico e quel suo esser rimasto sempre bambino, nel bene e nel male, insieme a qualche problema di salute anche serio che, eppure, non lo aveva mai limitato in nulla. Ugo sapeva trasmettere gioia di vivere e leggerezza come davvero solo i più “piccoli” riescono. Ugo era un appassionato di tante cose: dalla scherma che pratica da anni, al mondo dei sub, passando per i vigili del fuoco di cui conosceva ogni tecnicismo. Il 4 dicembre, per la festa di Santa Barbara, si metteva dal primo mattino l’uniforme da volontario e partecipava alle parate con l’orgoglio di chi a modo suo vuol esser di aiuto. Quella di Ugo era, infatti, una mano sempre tesa. Anche con la sottoscritta “adorata” per quel nome a lui tanto caro! La foto che vedete lo ritrae come al suo solito: sereno e sorridente. Eravamo in gruppo con alcuni amici del Club Scherma Pescara del maestro Fabio Pascale che commosso e incredulo così mi affida un ricordo:” Mi piace sperare che il mio amico Ugo ci abbia teso uno dei suoi scherzi e si trovi in qualche spiaggia paradisiaca a godere dei fondali, lui che è amante del mare. Una persona dolce, umile e sincera come poche, con un carattere ed una grinta unica. Una persona che non è stata compresa da questa società”. Il maestro Pascale per Ugo era un amico di tante confidenze e mille affetti condivisi.
Ieri attorno alle 13.30 non è più riaffiorato dopo un’immersione subacquea di gruppo, a circa 12 miglia al largo di
Ravenna. Le riserve di ossigeno durano circa un’ora e ormai ne sono passate molte, purtroppo. Si fa strada l’idea che non ci sia più molto da fare.
Coppola ha sempre frequentato il paese d’origine: ha fatto parte del coro parrocchiale, era appassionato di musica, amava suonare la tastiera e partecipava a molte manifestazioni estive.
Il relitto del Paguro è quanto resta dopo il tragico incidente che nel 1965 coinvolse la piattaforma per la perforazione del fondale marino alla ricerca di idrocarburi. A causa di un improvviso scoppio, si generò una enorme fuoriuscita di gas che provocò un devastante incendio. Nella tragedia morirono 3 persone. Dagli anni ’90 il sito è diventato meta di immersioni per i sub, che possono immergersi fino ad un massimo di 29 metri di profondità, per esplorare il fondale e la vita che è ricresciuta attorno ai resti della piattaforma sommersa.