“Pescarascienza”: il nucleare? Perché no?

Si avvia a conclusione la prima edizione del Festival della ricerca e della divulgazione scientifica “Pescarascienza” all’Aurum, una due giorni di grande interesse caratterizzata anche da temi di un certo rilievo intorno alla sfida dell’energia per il futuro.

La giovane associazione “Scienza Aperta” ha riunito in questi giorni all’Aurum di Pescara le menti tra le più eccelse nel panorama della Fisica, medica, astrofisica e delle particelle, allo scopo di rendere accessibili alla cittadinanza e in particolar modo al mondo studentesco argomenti abitualmente distanti dalla conoscenza comune. Personaggi come Ugo Amaldi del Cern, Alessandro Bettini e Giulio Peruzzi dell’Università di Padova, Massimiliano Matteuzzi e Andrea Cimatti dell’Università di Bologna, Angela Coniglio del Ministero della Salute e Luca Romano, fisico e divulgatore scientifico che con il suo libro “L’Avvocato dell’atomo”, sta cercando di stimolare l’opinione pubblica e ridare giustizia, scientifica, all’energia nucleare, vista ancora come spauracchio da una certa ideologia attraverso la diffusione di numerose fake news da parte, tra l’altro, di attivisti che non hanno diretta competenza in materia, ma che, a oggi, addetta anche di numerosi ambientalisti,  resta il sistema di energia più pulita e sicura con emissioni in atmosfera di gran lunga inferiori rispetto, ad esempio, all’eolico o al fotovoltaico:

“Ovviamente non stiamo parlando del nucleare di 40 anni fa – precisa Romano – la tecnologia ha fatto passi in avanti da gigante e in ogni caso, anche quando in Italia ci fu il referendum contro il nucleare, l’opinione pubblica era ancora scioccata da quel che avvenne a Chernobyl, ma l’incidente fu provocato da un reattore russo che in Italia non avrebbe mai potuto entrare in funzione. Detto questo, la strada maestra è quella del mix energetico che già diversi paesi in Europa e nel mondo stanno percorrendo, molti ambientalisti, oggi, se dovessero scegliere tra il fossile e il nucleare sceglierebbero il nucleare, perché già quella di terza generazione e ancora di più quella di quarta, danno ampie garanzie di sicurezza, di abbattimento dei costi e di scarso impatto sull’inquinamento. Cerco di spiegare questo nel mio libro “L’Avvocato dell’atomo”, nella speranza che il tabù del nucleare nel nostro paese possa finalmente essere messo da parte. Certo ci vorranno almeno un paio di decenni perché si arrivi a regime, ma prima ci muoviamo meglio è”

Molto partecipati gli incontri di questi giorni, moderati con estrema competenza da Paola Catapano del Cern e coordinati dai due giovanissimi promotori dell’Associazione “Scienza Aperta”, Daniele Bruno e Leonardo De Deo:

“Abbiamo cercato di proporre temi di interesse collettivo – ha detto Daniele Bruno – con un linguaggio che fosse accessibile a tutti, questo lo scopo della nostra manifestazione che cercheremo di riproporre anche il prossimo anno”

“Siamo soddisfatti di questa prima esperienza – ha aggiunto Leonardo De Deo – perché siamo convinti che argomenti così difficili da affrontare possano arrivare a chiunque, e la presenza di molta gente ce ne da conferma.”