Dopo una settimana di polemiche, comunicati, botte e risposte e proclami ( tutti o quasi dal sapore politico e partitico) è arrivata l’attesa domenica di fine luglio in onore di Sant’Andrea. Amato, venerato e festeggiato a Pescara dalle marinerie e non solo, quest’anno in suo onore toni dimessi e quella che, come forse mai prima, non ha il sapore della festa
I fondali insabbiati del porto, storica piaga per le marinerie pescaresi mai davvero sanata, e la morte della piccola Fatime hanno spento quest’anno una delle feste più attese e sentite a Pescara. Le marinerie esasperate da disagi che da decenni provano ad arginare con fatica e sacrificio, uscendo ogni notte in mare schivando quelle sabbie così impattanti lungo tutto il porto canale, hanno provato a salvare il salvabile anche per la festa del loro santo patrono. Tuttavia anche queste mani così forti si sono dovute arrendere a quella che pur essendo una evidenza nota persino a chi di mare e porti non ci capisce nulla resta tale: emergenza e angoscia per un settore vitale per l’economia della città.

Sant’Andrea per tutta la giornata di ieri è stato pregato con canti e momenti di raccoglimento in parrocchia: lì a due passi dai palazzi del potere, ma soprattutto tra la sua gente. Il parroco ha tenuto aperte le porte della chiesa fino a notte fonda e le persone sono entrate anche solo per un momento di silenzio. Tanti i volti delle marinerie storiche della città ai piedi della statua del santo. E poi oggi sono stati proprio loro a portarlo prima in processione dalla chiesa al porto e poi ad issarlo sul peschereccio che con un tragitto breve e a tratti meno cerimonioso del solito ha ondeggiato sul suo mare, il mare di Pescara.

Dalle rive dei lidi in tanti hanno atteso lo sparo in acqua che annuncia il passaggio di Sant’Andrea e chissà in quanti si sono resi conto, magari non sapendo quanto detto e scritto per una intera settimana, che quest’anno il sapore è meno da festa. Domani sera non ci saranno i fuochi pirotecnici che da anni e anni tengono tutti, pescaresi e non, col naso verso il cielo nella notte più gioiosa dell’estate cittadina: il comitato festa le ha chiamate fontane luminose. Vedremo.
C’è la banda, c’è il corteo, ci sono le luminarie, le bancarelle e le giostre ma forse quest’anno manca quel senso di onore e rispetto verso gente di fatica che chiede, del resto, solo di poter fare il proprio lavoro: sempre e in sicurezza.

Di seguito il testo integrale della lettera che abbiamo ricevuto con preghiera di pubblicazione dal comitato Festa qualche giorno fa leggendo la quale non si può non cogliere l’amarezza di parole sofferte e di denuncia.
“La Festa di Sant’Andrea è partita oggi e si concluderà lunedì sera. Domenica come di consueto ci sarà la processione in mare con la statua del santo che sarà portata dal peschereccio Sharon, mentre la banda musicale sarà sulla barca Nonno Remo. Ma come annunciato dalla marineria ci sarà la protesta per la questione del dragaggio del fiume Pescara. A tal proposito il Comitato della Festa di Sant’Andrea esprime piena vicinanza e solidarietà alla marineria per questa protesta e per lo stato di agitazione”. Così Riccardo Padovano e i componenti del Comitato Festa di Sant’Andrea che poi aggiungono: “Gli interessi della marineria sono gli interessi di tutti i pescaresi. Questo comitato è figlio di questa gente, della gente di mare e noi siamo al fianco della marineria compatta nella sua protesta. La tradizionale processione in mare che si tiene ogni anno, quest’anno si terrà ma vedrà un corteo ridotto. Con il presidente dell’associazione armatori abbiamo condiviso però di procedere come ogni anno con la deposizione in mare delle corone di fiori in memoria di tutti i caduti in mare e onorare anche Fatima, la ragazzina morta tragicamente ieri nel nostro mare. In questo senso vorrei ricordare – spiega Padovano – che la marineria di Pescara ha pagato nel corso degli anni un prezzo molto alto per i morti in mare. Il più alto del mare Adriatico. Questo gesto sarà seguito con un minuto di raccoglimento per ricordare chi ha pagato con la vita l’amore per il mare e per il lavoro. Durante la messa della domenica mattina nella chiesa di Sant’Andrea, i caduti in mare verranno ricordati uno per uno”. Il Comitato poi entra nel merito dei fuochi di lunedì sera che sono stati annullati. “Quest’anno i fuochi di artificio in mare non si potranno fare dopo la decisione della commissione tecnica prefettizia che ha ritenuto non ci fossero le condizioni di sicurezza. Dopo la lettera inviata dalla Prefettura al sindaco di Pescara, prendiamo atto del parere negativo ma rammentiamo che nel 2023 sul fronte della sicurezza per i fuochi in spiaggia non ci furono problemi. Oggi nel 2025 avevamo chiesto di ripetere lo stesso i fuochi in spiaggia ma abbiamo ricevuto parere negativo. A malincuore dobbiamo così dire alla cittadinanza pescarese e ai turisti che i fuochi pirotecnici che hanno sempre rappresentato il clou dei tre giorni della festa di Sant’ Andrea quest’anno – conclude Padovano – non si terranno. Al loro posto le fontane luminose. Per il resto sarà assicurato il consueto programma religioso della festa e quello civile con le bancarelle già sistemate lungo la banchina nord del porto per la degustazione dei prodotti tipici come il pesce fritto e gli arrosticini, e il palco per gli spettacoli musicali”.
