L’Inps ha respinto la richiesta di cassa integrazione ordinaria per i circa 70 addetti della Aura, azienda del Polo elettronico all’Aquila. Una notizia che fa precipitare la vertenza: i lavoratori, senza stipendio da agosto, restano privi di ogni forma di sostegno mentre, secondo quanto emerso questa mattina, prima in un vertice convocato in Prefettura e poi nella riunione dei capigruppo del consiglio comunale del capoluogo, l’impresa non ha più commesse né contratti attivi
Un rappresentante della società – acquisita pochi mesi fa dal gruppo Mival – avrebbe riferito di non riuscire più a comunicare con la proprietà, segnalando perfino il rischio di interruzione delle utenze per insolvenza. Resta ora solo l’ipotesi della cassa integrazione straordinaria, che però richiede tempi più lunghi e l’intervento del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, presente al tavolo, ha ribadito la necessità di “fare chiarezza sulla vicenda e
tutelare i lavoratori”, mentre il presidente del consiglio comunale Roberto Santangelo ha annunciato un esposto in Procura e la convocazione di un consiglio straordinario. I sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Rsu-Uil chiedono “tutele immediate e risposte concrete dalle istituzioni”.
“L’azienda sta portando avanti un comportamento contrario agli interessi del territorio e al destino dei circa sessanta lavoratori coinvolti – prosegue Biondi – Per questo ho già presentato un esposto affinché vengano accertate eventuali responsabilità e venga chiarito se l’uso dei fondi pubblici, pari a 11 milioni di euro, sia stato corretto e coerente con gli obiettivi dichiarati. Tra il 2015 e il 2016, inoltre, l’asta pubblica con la quale lo stabile attualmente occupato da Aura Materials è stato acquistato dall’allora Accord Phoenix – per metà dalla Finmek Solution e per l’altra metà tramite atto di compravendita con l’ente comunale – è stata condotta con regole chiare e obblighi precisi a carico della parte acquirente finalizzati a garantire i livelli occupazionali dichiarati nella proposta per almeno 10 anni, pena, in caso contrario, la restituzione dell’immobile al Comune dell’Aquila. Ringrazio il prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, per aver accolto la mia richiesta di tentare una nuova convocazione dei vertici aziendali. L’esposto sarà aggiornato e trasmesso a magistratura e autorità competenti per ulteriori approfondimenti. Andremo fino in fondo”, ha ribadito Biondi a margine del tavolo prefettizio. In questi anni abbiamo difeso con forza i perimetri occupazionali del nostro territorio. In questo caso, però, manca l’interlocutore principale. Se i vertici aziendali continueranno a sottrarsi ai tavoli istituzionali, li obbligheremo a presentarsi in altre sedi dove non potranno evitare il confronto”, conclude il sindaco.
