Per contestare, con un pizzico di teatralità, lo stop imposto agli emendamenti sulla nuova legge urbanistica guardate in consiglio regionale cosa entra: una ghigliottina. Sopra si distinguono i loghi partitici di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: Pettinari se la piazza accanto quando interviene. Opposizioni furiose per “il mancato confronto sulla nuova legge urbanistica a beneficio di cemento e volumi”
La legge passa e le opposizioni inscenano una protesta con tanto di ghigliottina come potete vedere dalle foto che alleghiamo. Il vicepresidente del Consiglio regionale, candidato Sindaco per Pescara, Pettinari se la mette al suo fianco in aula, mentre interviene, per richiamare l’attenzione sulla posizione in merito allo stop imposto a tutti gli emendamenti delle opposizioni per quanto riguarda la legge sull’urbanistica. “A quarant’anni di distanza dall’ultima legge regionale in materia, la maggioranza ghigliottina, appunto, il dibattito cancellando voce e contributo delle opposizioni”: così tuonano in consiglio e Pettinari è tra questi.
“Una scelta irrazionale, visto pure che gran parte delle proposte di modifica riguardavano modifiche alla legge suggerite da organizzazioni di categoria, ordini e tecnici intervenuti in Commissione. Un metodo inaccettabile, ma familiare a chi governa l’Abruzzo da cinque anni”, così i consiglieri Pd e Abruzzo in Comune a fronte dei lavori del Consiglio regionale odierno sulla nuova legge urbanistica.
“È stata applicata in Consiglio regionale la manovra della cosiddetta “ghigliottina”, per l’approvazione della nuova legge sull’urbanistica. Il fatto che si applichi questo tipo di bavaglio, su una legge così importante per la regione, la dice lunga su quanto il centrodestra sia disposto a sacrificare in termini di ascolto dei territori, pur di avere una stampella in più a tener su la becera propaganda di cui sono maestri. Aver impedito alle opposizioni di portare in aula le proprie proposte significa aver impedito ai portatori di interesse, che su quelle proposte hanno lavorato, la possibilità di vederle approvate” ad affermarlo è il Capogruppo del M5S Francesco Taglieri che, con i consiglieri presenti in aula Giorgio Fedele, Barbara Stella e Domenico Pettinari, continua “ Il motivo dell’indifferibile urgenza è stato espresso chiaramente in Commissione Capigruppo dall’Assessore Campitelli, che ha chiesto l’applicazione del regolamento che taglia di netto la voce alle opposizioni, perché, e solo perché, siamo a fine legislatura. Una barzelletta che farebbe ridere se l’Abruzzo, anche oggi, non avesse pagato a caro prezzo il pressapochismo di chi lo governa.
“La nuova legge urbanistica regionale arriva a distanza di 40 anni dalla precedente. Fino ad oggi il settore in Abruzzo era regolato da una legge del 1983, un’era geologica fa, una legge assolutamente inadeguata ai bisogni contemporanei e all’urbanistica moderna. Oggi abbiamo una nuova legge che affronta i temi attuali. Si passa dalla espansione edilizia alla riconversione, alla rigenerazione urbana, zero consumo di suolo, attenzione estremo alla difesa dell’ambiente, all’equilibrio e soprattutto, alla qualità architettonica. Elementi importanti inseriti all’interno di questa norma che permetteranno ai professionisti, alle amministrazioni comunali e ai cittadini di avere uno strumento moderno ed efficiente che supera decenni di stallo. Le norme esistenti erano ormai inadeguate e anacronistiche. Ringrazio l’assessore Nicola Campitelli, la maggioranza del Consiglio regionale di centrodestra che ha avuto la capacità e la forza di affrontare un tema così importante, così sensibile, così delicato anche per gli interessi materiali che smuove, aver trovato la giusta sintes ma anche il giusto equilibrio, la convinzione e la solidità anche politica per poter dare alla Regione Abruzzo questo nuovo importante strumento”. Lo ha detto il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio oggi, dopo l’ approvazione in consiglio regionale della “Nuova legge urbanistica sul governo del territorio”.
“La nuova legge cristallizza la disciplina del Decreto Sviluppo regionale, una norma nata come derogatoria, che diventa però parte di un testo unico, elargendo aumenti di volumetria in caso di demolizione e ricostruzione, questo senza il reperimento di standard e, ancor più, senza piani attuativi specifici. Proprio su questi aspetti, avevamo proposto due emendamenti significativi, falcidiati dalla “ghigliottina” del Presidente Sospiri. Con il primo si puntava a rendere alternativi gli incrementi di volumetria ad oggi in vigore grazie alla modifica della legge regionale n. 49/2012 (decreto sviluppo) avvenuta con l.r. n. 29/2020. Infatti al 60% di aumento di volumetria già possibile, in caso di demolizione e ricostruzione, veniva aggiunto il 10% in caso di ricostruzione in classe energetica A più il 15% in caso di ricostruzione in classe energetica superiore. È evidente che per questi ultimi due incentivi, di fatto si dava lo stesso incremento due volte ed era pertanto necessario quanto meno renderli alternativi. Il secondo emendamento tagliato prevedeva l’inserimento di una fascia di rispetto di 200 metri dal demanio marittimo, in cui non erano applicabili gli aumenti di volumetria. Questo perché il combinato disposto dato dall’85% totale e dall’assenza di una disciplina di vincolo sui litorali, sta di fatto portando alla realizzazione, in quelle zone, di edifici alti, che, da un lato risparmiano suolo, ma dall’altro oscurano tutte i fabbricati retrostanti. L’emendamento trovava forza anche per quello che sta avvenendo sui litorali dove in assenza di una disciplina di vincolo è possibile un aumento di questa portata.Incredibile, poi, quanto deciso per i terreni agricoli: viene reso di fatto impossibile costruirvi, poiché le nuove edificazioni sono permesse solo in presenza di un progetto di sviluppo di un’azienda agricola, che dovrà tra l’altro essere approvato dal Consiglio comunale del territorio di appartenenza. Una scelta che farà discutere e sarà causa di liti giudiziarie. Per chiunque non sia un coltivatore diretto o un’azienda agricola sarà altrettanto impossibile realizzare un piccolo edificio in territorio agricolo, anche nel caso si tratti di una porzione di terreno edificabile”. Così consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani.
“Per l’ennesima il vero volto della destra abruzzese si manifesta: no al confronto, no alla discussione trasparente e si a norme che dietro l’intenzione del risparmio del suolo, in realtà permettono il dilagare di aumenti volumetrici e cemento”.