«Mi ripropongo, non da ministro ma da genitore, da padre e da italiano, di seguire direttamente la vicenda e se serve, di andare sul posto perché ritengo vergognoso che lo Stato si occupi di entrare nel merito dell’educazione privata, delle scelte di vita personali di due genitori che hanno trovato nell’Italia un paese ospitale e che invece gli ruba i bambini». Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini commentando il provvedimento del tribunale dei minori dell’Aquila
Non si ferma da ieri sera l’onda emotiva che ha monopolizzato social e non solo sulla vicenda dei bimbi della casa nel bosco: da quando si è appreso del pronunciamento del Tribunale dei minori ma soprattutto dell’immediato allontanamento da mamma e papà dei tre piccoli non c’è format televisivo piuttosto che pagine social che non abbiano destinato tempo e commenti a questa storia di cui da settimane anche la stampa nazionale si stava occupando. Una decisione che ha molto scosso l’opinione pubblica: oggi a Palmoli non c’è angolo della comunità che da sempre ha tifato per la famiglia che non pensi a quei tre piccoli per la prima notte lontani dalla loro adorata casa nel bosco, dai loro amati animali, da papà Nathan. E se la mamma ha potuto vederli prima di andare a nanna e stamattina a colazione, nella struttura di Vasto dove sono stati portati ieri sera, tra i moltissimi commenti arriva quello di Matteo Salvini la cui posizione è inequivocabile e perentoria.
“Mi ripropongo, non da ministro ma da genitore, da padre e da italiano, di seguire direttamente la vicenda (della famiglia che vive in una casa nel bosco nella provincia di Chieti, ndr) e se serve, di andare sul posto perché ritengo vergognoso che lo Stato si occupi di entrare nel merito dell’educazione privata, delle scelte di vita personali di due genitori che hanno trovato nell’Italia un paese ospitale e che invece gli ruba i bambini».
Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini commentando il provvedimento del tribunale dei minori dell’Aquila, ieri, sul trasferimento dei bambini in una comunità dove potranno stare con la madre. «Da genitore, mi vergogno per come si sta comportando lo Stato italiano – ha aggiunto – nei confronti di una madre australiana che ha fatto l’insegnante e di un padre che ha fatto lo chef e con tre bambini, che hanno fatto una scelta di vita diversa, non di vivere in centro tra fretta e ansia ma a contatto con la natura, con un’insegnante privata per i figli. Non hanno la luce, l’acqua e la televisione. Ma io sono stato nel campo rom di Giugliano alle porte di Napoli la settimana scorsa, con centinaia di bimbi in età scolare e non a scuola, sporchi, senza insegnanti, senza luce gas e acqua e con genitori che in molti casi campano rubando. Lì dove sono gli assistenti sociali? Dov’è la procura, il tribunale dei minori, lo Stato?»
“La Lega intende presentare un’interrogazione urgente sulla vicenda della famiglia separata dai tre figli in provincia di Chieti. La scelta da parte del Tribunale di affidare i minori ad una comunità, benché non ci fossero notizie di maltrattamenti nei loro confronti, richiede assoluta chiarezza, specialmente in un Paese in cui si sentono raramente casi di bimbi tolti alle famiglie in contesti di illegalità, come i campi Rom”. Così i capigruppo della Lega di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
