Automotive: in 9 mesi crollo di un terzo della produzione Stellantis

Continua a peggiorare la produzione Stellantis dopo un già difficile 2024. Nei primi 9 mesi – secondo i dati della Fim Cisl – sono state prodotte soltanto 265.490 unità tra auto e veicoli commerciali, con un calo del 31,5% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Per le auto la flessione è del 36,3% (151.430 unità), per i furgoni del 23,9% (114.060)

Tutte le fabbriche registrano perdite tra il 17% e il 65%. “Il 2025 chiuderà con una riduzione di un terzo dei volumi
produttivi, ben peggiore di quanto previsto: poco più di 310.000 unità, con le auto sotto quota 200.000” dice il leader Fim, Ferdinando Uliano che considera cruciale l’incontro con l’amministratore delegato Antonio Filosa il 20 ottobre a Torino.
A preoccupare è la situazione occupazionale: quasi la metà della forza lavoro del gruppo Stellantis – secondo il Report
della Fim – oggi è interessata da ammortizzatori sociali. “Il nostro obiettivo – sottolinea Uliano – è quello di garantire a ogni sito produttivo una prospettiva industriale e occupazionale certa, contrastando qualsiasi atto unilaterale, chiusura o licenziamento, e orientando la transizione tecnologica verso soluzioni concrete, condivise e socialmente sostenibili. Un obiettivo tutt’altro che scontato, alla luce dei livelli produttivi registrati nel 2024 e nel 2025”.
Grave anche la decisione di sospendere l’investimento per la Gigafactory di Termoli, destinata alla produzione di batterie: “Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro e temiamo uno stop definitivo”, afferma il numero uno dei metalmeccanici Cisl che ribadisce la richiesta al governo italiano di intervenire con forza affinché Stellantis confermi l’investimento. Uliano chiede poi “un cambio di passo” della Ue e del governo per l’automotive con maggiori risorse per il settore. Timori sindacali anche sulla possibile vendita dell’Italdesign da parte di Audi (gruppo Volkswagen). Giovedì 9 ottobre la direzione di Italdesign e quella delll’Ust Global, multinazionale americana a capitale indiano che sviluppa servizi informatici di vario genere per altre aziende, incontreranno nello stabilimento di Moncalieri (Torino) i delegati italiani e quelli tedeschi dell’Ig Metal. “Siamo preoccupati che Italdesign possa essere venduta a un gruppo che non fa parte del settore automotive. Vogliamo preservare le competenze, già una quarantina di giovani ingegneri negli ultimi mesi ha lasciato l’azienda” dice la Fiom.