Si chiamava Francesco Ortucci l’operaio vittima dell’incidente sul lavoro a Vittorito: 55 anni, casertano, l’operaio stava lavorando in un cantiere edile del post-sisma. Il volo, per motivi ancora in fase di accertamento, mentre era su un ponteggio di circa 12 metri d’altezza
I carabinieri, sul posto per rilievi e ascoltare i presenti, ipotizzano, tuttavia, che Ortucci sia scivolato da 6 metri e, quindi, non dalla parte più alta del ponteggio. A dare l’allarme sono stati i colleghi che in quel momento si trovavano sul posto. Inutili i tentativi di salvare l’operaio. 55 anni di Casaluce in provincia di Caserta, Ortucci era impiegato presso una ditta edile dell’Aquila.
La Procura della Repubblica di Sulmona, con il procuratore Luciano D’Angelo e il sostituto Stefano Iafolla, ha aperto un fascicolo d’inchiesta e disposto l’autopsia sul corpo della vittima. La salma sarà trasferita all’ospedale San Salvatore dell’Aquila per l’esame autoptico.
Sull’episodio sono intervenute anche le segreterie regionali di Pd e Sinistra Italiana. “L’ennesimo drammatico episodio che segna la vita di tanti lavoratori e lavoratrici abruzzesi – tuona il segretario regionale dem Daniele Marinelli e il gruppo Pd in consiglio regionale -. È inaccettabile che la nostra regione continui a registrare numeri così alti di infortuni e morti bianche. Come Partito Democratico denunciamo da tempo la gestione critica della sicurezza sul lavoro in Abruzzo: i dati parlano chiaro, siamo tra le regioni con il tasso più elevato di incidenti mortali”.
Daniele Licheri e Fabrizio Giustizieri di Sinistra Italiana, evidenziano come “l’insicurezza sul lavoro che ammazza è inaccettabile”. “Servono prevenzione e controllo, altrimenti anche in Abruzzo si continuerà ad allungare la scia
di sangue, omicidi sul lavoro – sottolineano -. È urgente investire assumendo più ispettori sul lavoro, dando loro
contestualmente i giusti strumenti per poter controllare e fare prevenzione”.
Appena ieri avevamo scritto dell’operaio rimasto ferito in un cantiere del Teramano, Notaresco per la precisione, e della corsa verso l’ospedale di Ancona nel tentativo di recuperare le dita rimaste intrappolate in una troncatrice. Ma quelli di ieri e oggi anche in Abruzzo non sono incidenti sul lavoro sporadici: i sindacati tutti, da sempre uniti e compatti sul tema della sicurezza, tornano a far sentire forte la propria voce “in difesa e a tutela di chi la mattina esce per andare a lavorare e rischia, troppo spesso, di non farvi ritorno o di tornarci chissà come”.
Negli ultimi quattro anni, le vittime totali sul lavoro sono aumentate dell’8,4% passando dalle 463 del primo semestre 2022 a 502 dello stesso periodo nel 2025. Quelle in occasione di lavoro sono passate da 342 a 362, mentre
gli infortuni mortali in itinere da 121 a 140 (19 decessi in più rispetto al 2022). E’ quanto emerge dal monitoraggio semestrale con il confronto dei dati dal 2022 al 2025 dell’Osservatorio sicurezza e ambiente Vega.
Per quanto riguarda l’incidenza di mortalità, secondo l’indagine, nel primo semestre del 2022 la media era di 14,8
morti per milione di occupati, nel 2023 di 14,7, nel 2024 di 15,2, mentre quest’anno di 15,1. Maglia nera per il
Trentino-Alto Adige, in zona rossa secondo l’Osservatorio per quattro anni su quattro, seguito da Umbria, Sicilia, Abruzzo, Campania e Valle d’Aosta per due anni su quattro in zona rossa.
Le uniche regioni rimaste per tre anni in zona bianca, “con incidenze di mortalità molto basse”, sono Sardegna e Molise.
