Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte di Hamid Essahli, bracciante magrebino di 36 anni, ucciso all’alba di ieri al culmine di una lite in un campo agricolo a Trasacco. E’ recluso in carcere ad Avezzano il 29enne Hamza Mahrani accusato di omicidio volontario
Sarà eseguita, domani mattina, dal medico legale Cristian D’Ovidio l’autopsia sul corpo di Hamid Essahli, bracciante agricolo marocchino di 36 anni, investito con un trattore ed ucciso, all’alba di ieri, da un connazionale durante un turno di raccolta nel Fucino, in un campo che si trova lungo strada 32, nel territorio di Trasacco. La salma del 36enne è all’obitorio dell’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila.
L’uomo, al culmine di una lite e di una breve colluttazione, è stato travolto da un trattore gommato ed è morto sul colpo. Alla guida del mezzo c’era Hamza Mahrani, magrebino di 29 anni, residente ad Avezzano dove si trova recluso in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Discutevano per questioni di poco conto, per cassette vuote per la raccolta di ortaggi, da assegnare alle varie squadre di lavoro: è quanto hanno raccontato agli inquirenti i lavoratori che hanno assistito all’investimento spiegando che la discussione è sfociata in una violenta colluttazione dopo la quale il 29enne è salito sul trattore e ha investito Hamid Essahli che è stato schiacciato dal peso degli pneumatici che ne hanno provocato la morte immediata.
Poi – sempre secondo il racconto dei testimoni – Hamza Mahrani, senza mai arrestare la marcia, si è allontanato lungo le strade del Fucino, facendo perdere le tracce. Il 29enne ha raggiunto il Pronto Soccorso dell’ospedale di Avezzano per essere medicato, poiché avrebbe riportato diverse lesioni durante la colluttazione con la vittima.
I Carabinieri della compagnia di Avezzano lo hanno rintracciato mentre era in attesa di assistenza medica e lo hanno condotto in caserma dove, dopo essere stato identificato e aver risposto alle domande degli inquirenti, è stato accompagnato nel carcere di San Nicola dove è stato recluso su disposizione della Procura della Repubblica, in attesa dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al procuratore Maurizio Maria Cerrato che sta coordinando le indagini.
Diversa, invece, la versione fornita dall’indagato al suo avvocato Roberto Verdecchia al quale ha detto di non aver investito volutamente Hamid Essahli ma che è stato un incidente.
Sono in corso le indagini dopo le ispezioni eseguite nell’appezzamento di terreno numero 4 di Strada 32, dove il 36enne è stato investito e ucciso. Sul posto almeno sei pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Avezzano e il reparto scientifico dell’Aquila, oltre al procuratore Maurizio Maria Cerrato.
Il trattore che ha investito il 36enne è stato posto sotto sequestro. Un primo dato sulle cause della morte è stato fornito dalla ricognizione cadaverica eseguita dal medico legale incaricato dalla Procura Giovanna Mosca.
Malore per il padre della vittima che si trovava anche lui sul posto per la raccolta degli ortaggi. Hamid Essahli viveva nella Marsica dal 2007 e si era ben integrato: lascia la moglie e due figli di 3 e 6 anni. Era un operaio instancabile, un uomo dedito al lavoro e alla famiglia, che viveva di cose semplici, da persona onesta, secondo il racconto dei suoi colleghi mentre i familiari dicono: «Ora due bimbi sono senza un papà»
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