Terremoto: Sindaci e Governatori a Conte, ricostruzione troppo lenta

I Sindaci ed i Presidenti delle Regioni colpite dal sisma del 2016, tra i quali il Governatore d’Abruzzo Marco Marsilio, oggi a Palazzo Chigi per un confronto con il Presidente Conte.

“Settecento tonnellate di macerie ancora da smaltire, soldi per la ricostruzione in gran parte rimasti sulla carta, moltissime pratiche di richiesta di contributo da esaminare, solo 86 interventi pubblici: la ricostruzione nei Comuni del sisma procede troppo lentamente. Contiamo sull’impegno preso dal presidente Conte” e sulla possibilità di sostenere alcuni progetti con le risorse del recovery fund. Lo dichiara il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine dell’incontro convocato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, con i sindaci e una delegazione di rappresentanti delle Regioni colpite dal terremoto del 2016.

“Bisogna imprimere una accelerazione decisa. E per farlo – ha aggiunto Decaro – occorrono alcuni strumenti che abbiamo chiesto al presidente del Consiglio: rendere stabile fino al 2024 la struttura commissariale e rafforzare il rapporto con i territori individuando nei sindaci i subcommissari, prorogare a tutto il 2024 lo stato di emergenza e le procedure semplificate in materia di appalti nei territori del cratere, nuovi piani per agevolare e dare impulso alla ricostruzione pubblica, un regime speciale, dedicato ai Comuni terremotati, per le assunzioni in modo da garantire la continuità tecnico-amministrativa essenziale ed evitare che si disperdano competenze ed esperienze acquisite”. “Infine – ha proseguito – siamo soddisfatti dell’apertura del presidente Conte alla nostra proposta di sostenere alcuni progetti dei Comuni del cratere con le risorse del recovery fund. La ripresa economica dell’area colpita da sisma va sostenuta. E i 138 Comuni del cratere dispongono di un parco progetti di opere pubbliche strategiche (scuole, impianti sportivi, musei, infrastrutture per il sociale) per 7 miliardi di euro. L’uso del recovery fund in questa direzione è proprio l’occasione che l’Unione europea si aspetta l’Italia colga”.

“Abbiamo necessità di completare questo processo normativa già ben avviato con il dl semplificazioni e il dl rilancio II. L’uso del Recovery Fund è un’ipotesi, fermo restando che non abbiamo un problema finanziario per l’immediato, per cui ci sono 9 miliardi. Ma attorno ad una ricostruzione di qualità, sicura, sostenibile e con borghi connessi digitalmente, si può costruire un progetto da sottoporre alla votazione del governo anche sull’uso del Recovery Fund”. Lo dice il commissario al sisma dell’Italia Centrale Giovanni Legnini al termine dell’incontro a Palazzo Chigi.