Teramo: l’Ordine degli Ingegneri chiede una proroga sulla ricostruzione

L’ordine degli Ingegneri di Teramo ha voluto fare il punto sulla ricostruzione relativa ai danni del sisma del 2016 e sulle difficoltà che i professionisti stanno incontrando nello svolgimento delle attività di propria pertinenza

 

Va ricordato che l’area della ricostruzione interessa cinque comuni dell’entroterra della Provincia di Teramo appartenenti al cratere ed altri comuni al di fuori del cratere in cui si riscontrano moltissimi edifici con inagibilità lievi e/o gravi. A preoccupare è in particolare la data del 15 ottobre termine ultimo per la presentazione delle pratiche che rientrano nel CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione) e su cui l’ordine teramano chiede una proroga. Oltre questo l’ordine degli Ingegneri di Teramo chiede tempistiche più rapide di approvazione ed erogazione dei SAL (stato di avanzamento lavori) senza prevedere aggravi significativi nei confronti dei professionisti.

Leo De Santis Presidente Ordine degli Ingegneri di Teramo: “Spesso ci siamo sentiti chiamati in causa dal Commissario per i ritardi lamentati nella ricostruzione, attribuendo ai professionisti un rallentamento delle attività dovuto agli eccessivi incarichi che ognuno ha assunto. Le cose però non stanno in questi termini, in quanto i professionisti si devono confrontare sistematicamente con una Legislazione corposa, complessa e articolata che finisce per appesantire notevolmente l’attività professionale di chi deve progettare e dirigere i lavori nonché quella degli uffici preposti al controllo, ingabbiandola in procedure tecniche ed amministrative farraginose che portano a richieste di integrazioni corpose e ripetitive. Indubbiamente le procedure di finanziamento per la ricostruzione devono essere attente verso la gestione della spesa di denaro pubblico, ma ciò non può e non deve comportare lungaggini che vanno a gravare comunque sulla finanza pubblica attesa l’erogazione dei Contributi di Autonoma Sistemazione per coloro che ancora non rientrano nelle proprie abitazioni”.