Pesca: il carburante sale preoccupa la ripresa

Il prezzo del carburante continua a salire: un costo proibitivo e se dovesse rimanere così alto alla ripresa della pesca porterebbe, come facilmente prevedibile, a nuovi stop  e disagi

A lanciare l’ennesimo allarme è il presidente regionale di Federpesca Vincenzo Staffilano, che si dice fortemente preoccupato per la condizione che si sta prefigurando in prossimità del rientro in mare finito il fermo biologico, che terminerà il 21 settembre e che potrebbe portare a nuove giornate di sciopero da parte del settore. Il gasolio è la prima voce di spesa per un’imbarcazione da pesca: rappresenta circa il 60% dei costi totali, più delle retribuzioni del personale di bordo. Secondo Staffilano, di questo passo, la pesca a strascico nel porto di Giulianova rischierà di scomparire: nessuno, a queste condizioni, è incentivato a proseguire la propria attività. Il problema legato al caro carburante non sta avendo ripercussioni soltanto sul settore della pesca a strascico: anche le volanti del pesce azzurro, soffrono di questa situazione, che si unisce a gli scarsi ricavi della vendita del pescato.

Vincenzo Staffilano presidente regionale di Federpesca: “Per il momento non ci resta che aspettare e seguire l’evoluzione di due fattori: la situazione internazionale legata al conflitto in Ucraina e, a livello nazionale, gli sviluppi per il comparto pesca dopo le elezioni».