Covid: Di Bonaventura scrive a Draghi, “Caro Presidente…i vaccini prima di tutto”

“Caro Presidente del Consiglio, sono un amministratore locale che, come tanti miei colleghi d’Abruzzo e del Centroitalia, negli ultimi anni ha dovuto far fronte a molte emergenze. Non so dire chi, dove e perché ha sbagliato qualcosa sull’approvvigionamento dei vaccini e sul piano di vaccinazione”.

In una nota ufficiale inviata al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, Di Bonaventura – che si firma Presidente della Provincia e Sindaco di Notaresco – esprime la sua preoccupazione per i ritardi che a suo avviso sta registrando l’Europa nell’approvvigionamento e nella distribuzione dei vaccini.

“I terremoti, innanzitutto, le alluvioni, la neve eccezionale del 2017 che ci ha isolati, per giorni, dal resto del mondo. Non sappiamo più cosa sia la programmazione: lavoriamo da tempo solo per riparare i danni. Le nostre comunità sono state investite dalla pandemia mentre stava partendo la ricostruzione post sisma 2009 e si stava lavorando per sbloccare quella del 2016, paralizzata da una filiera burocratica surreale. Nell’ultimo lustro, conoscendo donne e uomini privati da anni della loro abitazione o costretti ad aspettare anche due settimane per il ripristino di utenze essenziali come la luce e il gas dopo una nevicata (per quanto eccezionale) ho imparato ad attribuire un valore molto alto alla velocità della risposta pubblica. Soprattutto se c’è di mezzo la tutela del bene supremo della salute. Io sono un “piccolo” amministratore locale: non so dire chi, dove e perché ha sbagliato qualcosa sull’approvvigionamento dei vaccini e sul piano di vaccinazione. Ma qualcosa di grave è successo se l’Europa, al momento, pare aver fallito proprio gli obiettivi più importanti e non riesce ad avere un passo comune nella tutela della salute della popolazione dei suoi Paesi membri. L’Italia ha diligentemente seguito il dettato dell’Unione sull’acquisto centralizzato dei vaccini e i ritardi, considerate le centinaia di morti che siamo costretti a registrare ogni giorno – appaiono gravi e insopportabili. Tanto più ora che facciamo i conti con lo spettro di un nuovo lockdown totale mentre non è mai stata così alta la soglia degli italiani poveri. Non credo sia il tempo delle polemiche ma bisogna ammettere ed accettare che quanto fatto fino ad ora dall’Unione Europea non è sufficiente. E’ di questi giorni la notizia che il vaccino Sputnik V è stato acquistato dalla Repubblica di San Marino e dall’Ungheria e dalla Repubblica Ceca. L’Austria e la Danimarca hanno dichiarato di voler sviluppare vaccini di nuova generazione con Israele”.

E, ancora: “Queste posizioni sono inquietanti allarmi che minano la forza di un continente che ha bisogno, invece, di stringersi attorno ad un protocollo comune, di trovare un’unità d‘intenti e di azioni anche per rafforzare il nostro peso specifico sulla scena internazionale. Ogni argomento diventa vano, però, se non possiamo garantire la vita e la salute dei nostri cittadini.
Dal suo insediamento, Presidente, sono arrivati precisi obiettivi; la ringrazio per l’ impegno e i segnali molto chiari che ha lanciato anche nel corso del vertice UE sui vaccini. Voglio dirle che concordo con le sue posizioni, che da amministratore pubblico e da cittadino non comprendo perché non possiamo rivolgerci alle produzioni fuori dall’Europa e che temo che strane alchimie geopolitiche possano ostacolare il nostro primo e prioritario obiettivo che non può che essere quello di vaccinare tutta la popolazione; quello di ottenere l’immunizzazione per tutti. Non possono esserci altre valutazioni. Non ora. La ringrazio, spero in lei, salutandola con rispetto e affetto”.