Frana a Casoli di Atri: case ancora inagibili

Chiedono di riavere al più presto le loro case, rese inagibili da una frana, i residenti di Casoli di Atri i quali sono stanchi di sopportare disagi ormai da un anno.

Sono arrabbiati i residenti di via Piana 32 a Casoli di Atri dove un anno fa una frana ha reso inagibili diverse abitazioni. Circa 30 famiglie hanno dovuto abbandonare tutti i loro beni. Ieri hanno protestato contro le lungaggini degli interventi promessi dalla Regione. C’è chi lamenta di non sapere quando tornerà con la sua famiglia nella sua abitazione e “vederla in bilico è una sofferenza grande”. C’è chi ricorda che, avendo  moglie e due figlie a carico, vive disagi scolastici e relazionali, poichè perdendo una casa si perdono i contatti che nella vita si sono stretti nel tempo. Una famiglia è stata sette mesi in un albergo a Pineto, poi tre mesi in affitto, ora è a Roseto degli Abruzzi nell’appartamento di proprietà di una figlia. Ha dovuto lasciare la casa costruita negli anni 80 con tanti sacrifici. Gli anziani sono i cittadini che stanno soffrendo maggiormente questa situazione. C’è una nonnina di 86 anni, malata, che è stata trasferita a Teramo, lontana dalla casa di Casoli in cui ha vissuto per oltre 30 anni. C’è chi si è ritrovato a  pagare 350 euro di affitto in un’altra abitazione mentre continua a saldare le rate del mutuo e che dice “oltre al danno anche la beffa”.

L’avvocato Wania Della Vigna, che rappresenta le famiglie evacuate, afferma “Abbiamo avuto la collaborazione iniziale del Comune di Atri, ora , però , ci stiamo rendendo conto che siamo senza sbocchi. Ci sono proprietari che stanno pagando ancora i mutui senza la possibilità di godere del loro bene, molte delle unità sgomberate sono prime case, speriamo che le visite ed i sopralluoghi dei politici non si trasformino ancora in mere passerelle mediatiche. Ci sono bambini, strappati dal loro clima famigliare e costretti in una camera d’albergo. Occorrono interventi pubblici e se le cose non cambieranno agiremo anche con dimostrazioni eclatanti”.

 

 

Gigliola Edmondo: