Teramo, Stadio Bonolis: il caso verrà valutato da Corte dei Conti e Anac

A Teramo la gestione dello stadio Bonolis torna al centro del dibattito politico cittadino. L’operazione che ha portato il Comune a riacquisire l’impianto sportivo sarà infatti sottoposta all’attenzione della Corte dei Conti e dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), su iniziativa delle forze di opposizione in Consiglio comunale

A sollevare la questione sono stati il consigliere di Forza Italia Carlo Antonetti e il gruppo consiliare Futuro In, che contestano le modalità e i costi dell’accordo tra l’amministrazione e la Soleia, la società dell’imprenditore Franco Iachini che in precedenza gestiva lo stadio. Secondo Antonetti, l’operazione non avrebbe prodotto benefici per la collettività e avrebbe gravato eccessivamente sulle finanze comunali. In una nota, il consigliere ha definito la transazione «un disastro annunciato», ricordando che l’intesa ha comportato un esborso superiore a 5 milioni di euro e il trasferimento al Comune della gestione ordinaria e straordinaria dell’impianto. La polemica si inserisce nel contesto dello scontro a distanza tra lo stesso Iachini e il sindaco Gianguido D’Alberto, nato dopo il bando andato deserto per la parte commerciale dello stadio. Iachini ha parlato di «fallimento da 3,5 milioni di euro per l’ente», mentre Antonetti ha replicato sottolineando come l’imprenditore, pur criticando oggi la gestione pubblica, abbia accettato a suo tempo i termini dell’accordo transattivo. Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera Laura Angeloni di Futuro In, che ha definito il mancato affidamento della parte commerciale «una perdita ulteriore di entrate per il Comune» e ha annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti.