Secondo i sindacati la riorganizzazione decisa da Tua nel teramano rappresenta un errore strategico, perché avvia un processo di progressivo smantellamento del trasporto pubblico provinciale, senza alcun confronto preventivo e a danno diretto degli utenti
Proprio per questo le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal hanno proclamato uno sciopero per l’8 gennaio. Al centro della protesta c’è la revisione dei collegamenti autobus lungo la fascia costiera, in particolare la modifica di tre corse pomeridiane tra Giulianova e Pescara che, a partire da lunedì, non saranno più dirette ma prevedranno un cambio a Roseto.
Decisioni assunte, secondo i sindacati, in modo unilaterale dall’azienda di trasporto pubblico, senza alcuna valutazione condivisa né con le organizzazioni sindacali né con i sindaci e le istituzioni del territorio, limitandosi a pubblicare un avviso sul sito aziendale. Oltre a queste tematiche su Giulianova è stata annunciata anche la chiusura dell’officina meccanica dei mezzi Tua. Le corse dirette, spiegano le sigle, garantivano maggiore comodità ai viaggiatori, che ora saranno costretti a effettuare una coincidenza intermedia, con il concreto rischio di ritardi e di perdita del collegamento successivo. La riorganizzazione nasce dalla scelta di Tua di spingere sull’utilizzo del trasporto ferroviario, ma per i sindacati questa impostazione rischia di penalizzare una parte consistente dell’utenza. Pur riconoscendo l’importanza del trasporto su ferro, le organizzazioni sindacali sottolineano come autobus e treni dovrebbero integrarsi in un sistema realmente complementare all’interno della rete regionale del trasporto pubblico locale. Il servizio su gomma, evidenziano, ha il compito più complesso di raggiungere e servire la maggioranza dei cittadini grazie a una rete diffusa, mentre il treno dovrebbe rappresentare il collegamento rapido tra i principali poli socio-economici della provincia. Da qui l’appello ai sindaci dei comuni costieri coinvolti affinché intervengano sulla questione, oltre alla conferma dello sciopero.
L’azienda, dal canto suo, difende la scelta adottata.
«Rispettiamo il ruolo dei sindacati, ma le decisioni organizzative spettano alla direzione aziendale in accordo con la Regione»
Afferma al Quotidiano “I Centro” Maxmilian Di Pasquale, direttore di Tua, assicurando che l’azienda resta disponibile ad ascoltare gli utenti e che non sono previsti disagi. La riorganizzazione, spiega, rientra in una strategia più ampia che mira a potenziare il servizio ferroviario e a mantenere il trasporto su gomma nelle aree non servite dalle stazioni. Un modello che, secondo Tua, evita sovrapposizioni tra bus e treno sulla stessa tratta, riduce l’impatto ambientale e promuove l’uso del treno, considerato più rapido, meno inquinante e in grado di offrire una migliore qualità complessiva del servizio.