A Teramo tutti i membri del collegio di coordinamento della Macroarea 2, che comprende i quartieri di Colleatterrato, San Benedetto e Villa Pavone, si sono dimessi in blocco.
Gli eletti lo scorso 5 ottobre hanno formalizzato la decisione con una nota protocollata al Comune, motivandola con la “pesante ingerenza della politica”, che — a loro dire — avrebbe minato lo spirito di partecipazione democratica alla base del progetto delle Macroaree.
«La scelta è stata maturata dopo la palese constatazione dell’interferenza politica, tesa a impedire la reale partecipazione dei cittadini alla gestione del territorio», si legge nella comunicazione ufficiale. «Con le dimissioni collettive intendiamo respingere il tentativo di politicizzare la Macroarea 2».
La decisione è arrivata proprio nelle stesse ore in cui si riuniva la Commissione dei garanti, presieduta da Alberto Melarangelo, per valutare le segnalazioni e le possibili irregolarità emerse durante e dopo le votazioni. A seguito dell’esame della documentazione, la Commissione ha deciso di chiudere la procedura, prendendo atto dell’atto di dimissioni.
Le elezioni della Macroarea 2 erano finite da subito al centro delle polemiche, con contestazioni arrivate da più parti: in particolare dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Corona, e da diversi cittadini dei quartieri coinvolti. Tra le criticità segnalate, la scarsa pubblicità dell’iniziativa, la bassa affluenza alle urne. Corona propone infine di ripartire da zero:
«Serve un nuovo inizio con procedure trasparenti e rigorose. Le prossime elezioni dovranno essere precedute da assemblee pubbliche, garantire massima informazione, candidature libere e una rappresentanza capillare di tutte le zone».