Con il passare del tempo anche il comparto degli allevatori sta vivendo sempre di più un contesto di grandi difficoltà, un’attività economica, che rappresenta una tradizione secolare dell’Abruzzo e delle nostre montagne alla quale è legata la transumanza, che è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’Unesco
La sopravvivenza della pastorizia è, però, minacciata dall’eccessiva burocrazia e dei problemi climatici, dalle riforme normative che non sempre la tutelano, ma anche dalle mutate condizioni sociali e dalla mancanza di manodopera. Un condizione portata all’attenzione da Battista Caterini di Valle Castellana la cui famiglia è da generazioni nella pastorizia, innamorato del proprio lavoro e non vuole arrendersi, ma così è difficile avere un futuro. Altra grande problematica riscontrata dagli allevatori è quella della comunicazione in ritardo legata alla PAC la Politica Agricola Comune. Battista Caterini Allevatore: “L’inquinamento ha portato le bestie a essere più delicate e necessitano di costosi trattamenti, spesso entrano in contatto con gli animali selvatici come i cinghiali che possono trasmettere loro malattie, ogni azione intrapresa deve seguire rigidi iter normativi. Mungo ancora manualmente le mie pecore, ma non faccio più il formaggio perché la normativa al riguardo è troppo cavillosa, per questo motivo abbiamo bisogno di aiuto altrimenti spariremo tutti nel giro di poco tempo”.