Teramo: fondi per la ricostruzione dei complessi Ater

Nell’ottica della ricostruzione post-sisma, il Commissario straordinario Guido Castelli ha incrementato le risorse destinate ad alcune opere del Teramano. Tra queste ci sono fondi per i complessi residenziali gestiti dall’Ater. In particolare, in località Villa Gesso di Teramo è stato autorizzato un aumento di finanziamento per un importo complessivo di 1,5 milioni di euro. Abbiamo fatto il punto sulla ricostruzione con il presidente dell’Ater di Teramo Alfredo Grotta

“Desidero ringraziare il Commissario Castelli e il Presidente Marsilio per la sensibilità costante verso i temi dell’edilizia residenziale pubblica perché, in questi giorni e in questi ultimi mesi, sono state destinate ulteriori risorse per la ricostruzione, anche per quanto riguarda alcuni edifici che erano rimasti fuori dalla ricostruzione post sisma e che ora sono stati finanziati. Ci saranno altri edifici che saranno oggetti di ricostruzione, e quindi di adeguamento, a quelli che sono gli standard nuovi di Ater, assolutamente con criteri antisismici moderni e, soprattutto, che restituiscano alle persone degli appartamenti assolutamente sicuri, vivibili e, anche dal punto di vista energetico, sicuramente migliori”.

Grotta ha chiarito anche le problematiche legate alla situazione degli sfollati, annunciando che il 2026 sarà l’anno dei cantieri per restituire gli edifici agli abitanti.

“Già quest’anno ci sono stati dei ritorni a casa importanti, forse per la prima volta dopo il sisma del 2016, e questo è già un segnale grande e forte. È stato l’anno in cui abbiamo pubblicato un cronoprogramma della ricostruzione che è già partito. A Colleatterrato ci sono state già diverse demolizioni. Il 2026 sarà indubbiamente l’anno dei cantieri, l’anno in cui tutti i cantieri verranno affidati per cui siamo sulla strada che ci siamo posti all’inizio del mandato, cioè quello di restituire gli appartamenti dell’edilizia residenziale pubblica entro la fine del mandato di questa governance. Abbiamo l’obiettivo di riportare tutti a casa e, alla fine del quinquennio, anche di normalizzare l’ente dal punto di vista finanziario perché, se le persone stanno fuori casa, Ater non incassa i canoni di locazione e, quindi, si causa sofferenza finanziaria all’ente. Quello che vogliamo fare in questi cinque anni è riportare tutti a casa anche per normalizzare finanziariamente un’ente che, in questi anni, ha sofferto tanto”.