Teramo, D’Angelo risponde alla polemiche dei commercianti sul caso Delfico

A Teramo la notizia del mancato dissequestro del liceo Delfico è caduta sull’area di piazza Dante come un ulteriore colpo a una situazione già fragile

Da oltre un anno la zona vive una lenta ma costante perdita di vitalità: l’assenza degli studenti ha svuotato le strade, ridotto gli incassi e costretto molti negozi a rivedere orari e attività. Le aspettative di una possibile riapertura, almeno parziale, dell’istituto avevano alimentato un cauto ottimismo tra i commercianti, un’illusione che ora lascia spazio a frustrazione e incertezza sui tempi della ripartenza. Un clima che ha riacceso la protesta degli esercenti, che dopo l’ultimo sviluppo hanno chiesto le dimissioni del presidente della Provincia, Camillo D’Angelo. Quest’ultimo, dal canto suo, ha replicato rivendicando il lavoro svolto e sottolineando come l’ente abbia fatto tutto ciò che era nelle proprie possibilità per affrontare la vicenda e accelerarne i passaggi tecnici. Il presidente ha sottolineato che la Provincia non si ritiene in alcun modo responsabile per la situazione e che l’ente ha fatto tutto il possibile per individuare soluzioni. Inoltre ha ribadito che si sta lavorando alacremente per consentire l’avvio degli interventi di ricostruzione nel più breve tempo possibile e che l’ente continuerà a seguire da vicino l’evoluzione del caso.

«Non ci sentiamo colpevoli di nessuna operazione, se i commercianti hanno proposte o soluzioni che non abbiamo ancora considerato, li invitiamo a farsene portatori: le porte della Provincia sono sempre aperte».

Federico Di Luigi: