Teramo, ancora polemiche sull’autovelox di Piancarani

L’autovelox fisso lungo la Strada Provinciale 3 a Piancarani nel Teramano continua a far discutere. Dopo le prime multe, aumentano i ricorsi dei cittadini che contestano la legittimità del dispositivo, la correttezza del limite di velocità e la reale pericolosità del tratto

Un cittadino ha chiesto formalmente alla Prefettura e alla Polizia Stradale di verificare se sussistano i requisiti previsti dalla legge, come l’elevata incidentalità con velocità tra le cause. La risposta della Polizia Stradale di Teramo è stata netta: tra il 2019 e il 2023 solo due incidenti, nessuno per eccesso di velocità.
La Provincia, però, ha motivato l’installazione con mesi di rilevamenti che avrebbero evidenziato superamenti frequenti del limite dei 90 km/h. Ora, con il nuovo decreto Salvini, servono requisiti più stringenti, come l’omologazione del dispositivo e la classificazione ufficiale del tratto come pericoloso. La Prefettura ha quindi incaricato la Polizia Stradale di nuovi sopralluoghi. Si attende un’ordinanza che ridefinirà i tratti idonei e la SP3 potrebbe non rientrare più tra questi.
Intanto, il consigliere del comune di Teramo Luca Corona, con il sostegno di alcuni legali e del sindaco di Campli Agostinelli, ha annunciato un’azione legale, citando anche la presunta mancanza di omologazione dell’autovelox e i dubbi sulla taratura a 70 km/h, legata a lavori mai avviati nella galleria di Piancarani.
Il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, difende l’installazione: «Autorizzata dalla Prefettura, basata su mesi di rilevamenti. Se le nuove verifiche diranno che il tratto non è pericoloso, lo toglieremo». E sull’omologazione chiarisce: «Nessun autovelox in Italia è formalmente omologato per assenza di una procedura ministeriale».

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.