A Teramo l’emergenza legata alla presenza dei cinghiali in città è stata al centro di una riunione congiunta delle commissioni Benessere animale e Ambiente
Oltre ai consiglieri e agli assessori competenti, Pina Ciammariconi e Graziella Cordone, al confronto hanno preso parte anche tecnici comunali, il vigile ecologico Vincenzo Calvarese e rappresentanti della polizia provinciale. Le competenze, almeno sulla carta, sono definite: i Comuni non possono intervenire autonomamente con catture o abbattimenti. È infatti la Regione a dover autorizzare eventuali attività di contenimento. Proprio per questo è stato istituito un Gruppo operativo territoriale incaricato di monitorare il fenomeno e fornire indicazioni d’azione alle Province tramite gli Atc (Ambiti territoriali di caccia). L’assessore Ciammariconi ha ribadito di aver già messo in campo le uniche misure possibili per un Comune, come l’uso di dissuasori olfattivi, sottolineando però come la cattura debba essere preferita rispetto all’uccisione degli animali. La Provincia dispone già di squadre di cacciatori abilitati, pronte a intervenire per ridurre la presenza degli ungulati, ma serve ancora il via libera regionale. In ogni caso, è stato ricordato che tali operazioni non possono essere svolte all’interno dei centri abitati. Durante la riunione, i tecnici hanno illustrato il quadro normativo e alcuni consiglieri hanno proposto che il sindaco emani un’ordinanza specifica: un atto che, riconoscendo ufficialmente lo stato di emergenza, possa sollecitare un’autorizzazione regionale all’abbattimento. Cordone ha suggerito l’istituzione di un tavolo permanente sul tema, coinvolgendo tutti gli enti interessati. Dalla commissione è emersa anche la necessità di migliorare la gestione del verde pubblico e della pulizia urbana, soprattutto nei quartieri maggiormente colpiti: vegetazione troppo folta e rifiuti abbandonati o conferiti in modo scorretto rappresentano infatti condizioni favorevoli alla presenza dei cinghiali.