Ieri pomeriggio a Pescara si è svolta una riunione dedicata alla situazione sanitaria nel carcere di Castrogno, a Teramo
Il tavolo è stato convocato dalla Garante dei detenuti della Regione Abruzzo, Monia Scalera.
All’incontro hanno partecipato la consigliera regionale Marilena Rossi, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, il dirigente del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo Camillo
Odio, il presidente del Tribunale di Sorveglianza dell’Aquila Maria Rosaria Parruti, il giudice del Tribunale di Sorveglianza dell’Aquila Silvia Fiumara, il direttore sanitario della Asl di Teramo Maurizio Brucchi, il direttore della Uoc Medicina penitenziaria Franco Paolini, il dirigente professioni sanitarie Asl di Teramo Maria Luisa Ianni, il provveditore regionale amministrazione penitenziaria Lazio-Abruzzo-Molise Giacinto Siciliano, il vicecomandante della casa circondariale di Teramo Francesco Scarangella, il referente della Commissione Coa Teramo carcere ed esecuzione penale Massimo Ambrosi, i rappresentanti delle sigle sindacali Uspp, Osapp, Cgil, Sappe, Sinappe,
Fsn/Cisl.
“Consentire, attraverso un contesto sinergico, di unire le rispettive esigenze coniugandole con le professionalità di ciascuno degli operatori potrebbe rappresentare l’inizio di un percorso che, insieme a politiche di deflazione della popolazione detenuta, sono convinto porterà molto ossigeno a disposizione del personale dei due comparti” ha dichiarato alla fine dell’incontro Mauro Nardella, segretario del Coordinamento nazionale Polizia penitenziaria e vicesegretario del Sindacato di polizia penitenziaria.
Il tavolo si è riunito ieri a Pescara, nella sala Corradino D’Ascanio del palazzo della Regione Abruzzo.
“Moltissimi e interessanti sono stati gli spunti offerti dai convenuti e ottimo il coordinamento dato dalla Garante delle persone private della libertà personale Monia Scalera. – ha aggiunto Nardella –
È piaciuta l’idea di creare un organismo intellettuale unico che metta insieme, attraverso un idoneo percorso formativo, le esigenze dei medici e paramedici operanti in carcere con quelle degli addetti alla sicurezza. Qualcosa accadrà e presto nell’ambito della polizia penitenziaria giacché dei 129 agenti assegnati per l’Abruzzo e il Molise non pochi sembra siano quelli che varcheranno i cancelli del carcere di Castrogno il che, unito a un recupero di posti detentivi altrove attraverso l’implementazione di complessive 400 postazioni in tutto il Provveditorato e che permetterà di snellire, o almeno lo speriamo, il sovraffollamento dell’istituto teramano, farà respirare e non poco l’esausto personale sanitario e penitenziario ivi operante”.
E a proposito del centro unico per il ricovero dei detenuti, proposto dal sindacalista:
“I dirigenti Asl hanno individuato la sede dove verrà realizzato. – ha spiegato Nardella – Ovviamente l’iter prevede una serie ulteriore di passaggi che culmineranno con l’attivazione di un reparto speciale di polizia penitenziaria in grado di occuparsi solo ed esclusivamente dei piantonamenti ospedalieri dei detenuti di tutta la regione. Quello del centro unico ricoveri per detenuti, seppur rappresenti da sempre un mio cavallo da battaglia, altro non è che il frutto di una generale esigenza di razionalizzazione del personale e delle risorse, visto che con l’implementazione di questo servizio si otterrà il massimo dei risultati con il minimo sforzo. Ringrazio la Garante dei detenuti, il presidente Marsilio e tutta la governance regionale per aver raccolto il grido d’aiuto degli operatori penitenziari traducendolo in un ottimo lavoro di gruppo che, sono convinto, porterà molti frutti”.