Tassa di soggiorno Abruzzo: per i Comuni aumentano i ricavi

Aumentano del 33% per i comuni dell’Abruzzo i ricavi provenienti dall’imposta di soggiorno, a conferma del trend positivo degli ultimi cinque anni

Nel 2023 ammontavano a 3,5 milioni di euro, mentre nel 2024 sono saliti a quota 4,6 milioni di euro, con un incremento di 1,1 milioni di euro. Il Comune più ricco, con un incremento record dell’84%, è quello di Tortoreto, con 539 mila euro incassati. È quanto emerge dall’elaborazione del Centro studi enti locali su dati Mef, Banca d’Italia e Istat.
Nel 2020 i ricavi derivanti dall’imposta di soggiorno in Abruzzo ammontavano a 2,2 milioni di euro, per poi passare a 2,5 milioni nel 2021, 3,3 milioni nel 2022 e 3,5 milioni nel 2023: nel quinquennio c’è stato un incremento di 2,4 milioni di euro, corrispondente al +108%.

Nella classifica degli aumenti di incassi la fanno da padrone le località della costa con Martinsicuro, che passa da 218 mila a 473 mila euro (+117%), San Vito Chietino da 26 mila a 55 mila euro (+113%), Tortoreto, che passa da 293 mila e 539 mila euro (+84%), Francavilla al Mare, da 103 mila a 176 mila euro (+72%), Pineto, da 207 mila a 325 mila euro (+57%), Alba Adriatica, da 441 mila a 537 mila euro (+22%), Silvi, da 297 mila a 358 mila euro (+20%). Lievi incrementi per Roseto, che passa da 471 mila a 501 mila euro (+6%) e Pescara, che passa da 258 mila a 263 mila euro (+2%). Tra le altre località si segnalano Chieti che raggiunge quota 108 mila euro (+24%) e Sulmona a quota 50 mila euro (+12%).

Trend negativo invece per le località di montagna con Ovindoli a quota 10 mila euro (-28%), Roccaraso – caso nazionale di overtourism nello scorso febbraio per l’invasione di pullman
provenienti dalla Campania dopo i video di una tiktoker – che passa da 142 mila a 129 mila euro (-9%), e Pescasseroli, da 100 mila a 98 mila euro (-2%). Flessione anche per due località di
mare, Torino di Sangro (-27%) e Vasto (-3%) che scende a quota 334 mila euro. Spiccioli per Santo Stefano di Sessanio a quota 15 mila euro (+7%) e Castel del Monte a quota 11 mila euro (+56%);
Castel di Sangro, new entry tra le località con la imposta di soggiorno a partire dall’aprile 2024, si ferma invece a quota 49 mila euro.

Secondo il presidente regionale di Federalberghi, Giammarco Giovannelli, “l’imposta di soggiorno è un indicatore delle presenze e i risultati che notiamo dall’elaborazione del Centro studi enti locali ci dicono che in alcune località è stato fatto un lavoro progettuale per aumentare il numero degli arrivi, con l’organizzazione di iniziative di massa, eventi e proposte per il tempo libero: una programmazione del turismo per la stagionalità e, per chi ha la fortuna di poterlo fare, annuale come avviene nelle grandi città, in borghi e in località dove esistono attrattori culturali, naturalistici e paesaggistici tali da garantire flussi comunque più ampi di una stagionalità, quindi da sei mesi ad un anno. Dove abbiamo numeri negativi probabilmente non ci sono state abbastanza attività da garantire un incremento delle presenze”.

Giovannelli, intervistato dall’Ansa, aggiunge:

“Riguardo il pagamento dell’imposta di soggiorno auspichiamo che tutti rispettino la legge, sottolineando che non siamo d’accordo comunque su come viene gestita in tante realtà italiane, soprattutto perché gli enti locali non coinvolgono gli operatori e quindi non c’è una legittima e doverosa programmazione corale e preventiva condivisa con i portatori di interessi. Secondo me sarebbe corretto discutere con noi sull’impiego di una percentuale, almeno il 30%, di quanto incassano. Noi siamo tra l’altro gli esattori per i comuni, incassiamo l’imposta e gliela giriamo. Mi sembra inopportuno questo comportamento poco sensibile verso le nostre istanze e le nostre esigenze. Naturalmente le presenze turistiche non sono solo il risultato di eventi e di manifestazioni, ma di una
programmazione che prevede una buona attività degli imprenditori ricettivi che con il loro lavoro determinano il desiderio del turista di tornare: un buon mantenimento dei comuni, dei territori, del decoro urbano, una buona accoglienza, una buona viabilità e una programmazione anche per eventi e manifestazioni di vario genere. Il tutto deve avere un obiettivo, rivolgersi ad un livello medio alto per garantire una qualità di utenza e per poter offrire come destinazione anche qualità in termini di servizi. Tutto questo crea il successo di una località che in prospettiva raggiunge l’obiettivo”.