Il Tar Abruzzo ha respinto integralmente il ricorso presentato dalla Stazione Ornitologica Abruzzese A.P.S. e LNDC contro la delibera di giunta regionale n. 355 del 14 giugno 2025, che approva il calendario venatorio regionale per la stagione 2025-2026
La sentenza- spiega una nota di Federcaccia – conferma la legittimità dell’impianto regionale, fondato sui pareri del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale e sui dati ISPRA sullo stato di conservazione delle popolazioni migratorie, consentendo per le specie turdidi cesena e tordo sassello la caccia fino al 31 gennaio 2026, tordo bottaccio fino al 19 gennaio 2026, come previsto dal calendario venatorio.
Le motivazioni del TAR, hanno ritenuto infondati i motivi di ricorso, che denunciavano violazioni della direttiva Uccelli 2009/147/CE, del principio di precauzione e delle norme sulla VIA/VAS. Il TAR ha riconosciuto la solidità dell’istruttoria regionale, e dei dati scIentifici prodotti dall’Ufficio Studi di Federcaccia, la stabilità degli indici cinegetici e la necessità di valutazioni su scala nazionale/internazionale per specie migratorie, escludendo lacune motivazionali o illogicità.
La Regione Abruzzo si è costituita in giudizio insieme al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e alla Federazione Italiana della Caccia, unica associazione venatoria intervenuta attivamente a tutela del calendario.
Grazie all’anticipazione della camera di consiglio chiesta da Federcaccia, la decisione è arrivata prima della chiusura della stagione, evitando incertezze per i cacciatori abruzzesi. “La tenacia e la serietà dimostrate dalla Regione Abruzzo e da Federcaccia hanno premiato il lavoro silente e corretto svolto a tutela dei cacciatori e del settore venatorio. Questa sentenza conferma la correttezza scientifica del nostro calendario e rappresenta una vittoria per la gestione sostenibile della fauna, al fianco delle tradizioni e dell’economia rurale abruzzese”, ha commentato Franco Porrini, Presidente Regionale Federcaccia Abruzzo.
