Sulmona, Antonio Tajani lancia il nuovo corso di Forza Italia

È arrivato oggi a Sulmona Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, per lanciare il nuovo corso degli azzurri in vista delle elezioni regionali

“Forza Italia – ha detto Tajani – si rivela movimento attrattivo in Abruzzo e nel resto del paese, dove registriamo continue adesioni. Siamo molto soddisfatti del fatto che ci confermiamo una grande forza che rappresenta la pietra angolare del sistema politico italiano”.

E sulla giustizia:

“Affronteremo la questione con il governo. Mi preoccupa in modo particolare anche la giustizia civile. I processi lumaca provocano un danno di circa il 3% del nostro prodotto interno lordo. Ecco perchè Forza Italia si sta preparando ad una grande iniziativa per affrontare il tema della giustizia civile”.

Sul mantenimento dei Tribunali minori di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, Tajani ha aggiunto:

“Insisto che per l’economia è fondamentale risolvere il problema della lentezza della giustizia civile tant’è l’organizzazione e la presenza dei Tribunali dipendono
anche dall’ingolfamento dei procedimenti. Non è solo una questione di giustizia penale”.

Qualche riferimento anche all’inflazione:

“Una forza seria, credibile, affidabile e responsabile. Questo atteggiamento premia il nostro movimento politico che è punto di riferimento. Dobbiamo affrontare
l’emergenza inflazione. Ecco perché Forza Italia vuole ridurre pressione fiscale, pensare alle pensione e al futuro dei giovani”

A Sulmona Tajani ha tenuto a battesimo l’ingresso nel partito della consigliera regionale, Antonietta La Porta e si è soffermato anche sulla drammatica questione dei migranti:

“Serve un forte sostegno dell’Europa e, vista la situazione in atto in Africa e in Siria, anche delle Nazioni Unite. Serve un intervento che veda coinvolta tutta l’Unione Europea. Penso a qualche cosa che assomigli alla missione Sophia, una presenza di navi europee nel mar Meditarraneo che blocchi le partenze con accordi con i paesi di origine. Bisogna cominciare anche a pensare a centri di intrattenimento dove dovranno rimanere coloro che entrano in Italia in maniera illegale in attesa di verifica della loro posizione. Ma servono accordi assolutamente con paesi di origine perché situazione è talmente complicata. Se non si risolve il problema all’origine ci ritroveremo periodicamente una presenza forte di immigrati. Nel 2050 l’Africa avrà tra i 2 miliardi e 2 miliardi e mezzo di abitanti, con una situazione grave sul piano politico. Serve quindi azione molto più determinata, l’Italia da sola non può risolvere il problema”.