Si chiama Stefania Lepidi la ricercatrice abruzzese tra i feriti a Lisbona nella tragedia della funicolare. Mentre sale il numero delle vittime arriva la conferma del ritorno di Stefania e di suo figlio in Italia. “In quelle due ore sotto le macerie ho rivissuto il terrore del terremoto”. Illeso il figlio 25enne
“Sto bene ma sono sotto shock per quello che ho visto: ero a terra sdraiata sul sangue e vedevo i soccorritori tirare fuori i corpi”. E’ il racconto che la ricercatrice aquilana Stefania Lepidi, rimasta lievemente ferita nell’incidente di ieri alla funicolare di Lisbona, ha fatto al presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Fabio Florindo le ha parlato questa mattina al telefono. E’ lui stesso a raccontarlo all’ANSA. “Mi ha riferito che fortunatamente era nella seconda seggiovia, che ha subito l’urto di quella che si è sganciata. Ha avuto una frattura scomposta al braccio, ma il peggio, mi ha raccontato, è stata l’intera, drammatica esperienza che ha coinvolto così tante persone”, spiega Florindo.
“In quelle due ore è stato come rivivere la tragedia del terremoto dell’Aquila del 2009”. Queste le parole con cui Stefania Lepidi, la ricercatrice abruzzese rimasta coinvolta nell’incidente di Lisbona, racconta le ore di attesa sotto le macerie. “C’è stato il botto della cabina che si è schiantata dietro di noi, quindi il terrore e in un attimo lo slittamento della anche nostra cabina e il fortissimo urto – ricorda -. Sono rimasta per due lunghissime ore stesa a terra, sul sangue, durante le quali non potevo fare a meno di vedere tutto il dramma che avevo davanti: persone ferite, corpi che i soccorritori cercavano di estrarre, vigili che passavano davanti a me con tenaglie, barelle, coperte”.
La ricercatrice era a Lisbona per seguire un appuntamento della Iaga, International Association of Geomagnetism and Aeronomy.
“C’è stato il boato della cabina dietro la nostra, che si è staccata ed è andata a schiantarsi contro una casa accanto,
distruggendosi quasi completamente”, ricorda Lepidi, l’unica italiana rimasta coinvolta. “Noi eravamo nell’altra cabina, che è precipitata all’indietro in caduta libera, fino a sbattere violentemente sul fine corsa”, aggiunge. Attimi di terrore, poi il silenzio. “Mi sono ritrovata a terra, con forti dolori, sul cemento, sopra una pozza di sangue – le sue parole -. Sono rimasta lì, stesa, per oltre due ore, in attesa che i soccorsi potessero occuparsi di me. Le priorità erano altre: vedevo passare accanto a me i vigili del fuoco all’opera, barelle, tenaglie, coperte, persone ferite e corpi da estrarre dalle macerie. Più volte i soccorritori si sono avvicinati per accertarsi delle mie condizioni, mi dicevano di avere pazienza – ricorda ancora la ricercatrice -. C’era chi era stato molto più sfortunato di me e stavano facendo di tutto per salvarlo”. Ore lunghissime, segnate dal dolore e dal ricordo: “ho rivissuto il trauma del terremoto dell’Aquila del 2009. Quella notte ero lì, nella mia città, e anche quella volta la mia famiglia fu fortunata, ma assistemmo a tutta la tragedia e alle perdite intorno a noi”.
Durante l’attesa, mitigata da una coperta termica e dalla somministrazione di una flebo, per tutto il tempo, al suo fianco il figlio, “rimasto illeso ma molto scosso. Ha visto ancora più di me quello che stava succedendo”.
“Il momento è difficile e rimanda ad antichi dolori, ma ho percepito la sua consapevolezza e la sua lucidità. L’aspettiamo al più presto a casa, confortata dai suoi cari”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, esprime solidarietà a Stefania Lepidi, la ricercatrice aquilana dell’Ingv rimasta coinvolta ieri nel grave incidente della funicolare a Lisbona, in cui hanno perso la vita 17 persone e circa 20 sono rimaste ferite. Lepidi e suo figlio di 25 anni erano gli unici italiani a bordo del mezzo. La ricercatrice oggi è stata dimessa dall’ospedale con una frattura scomposta al braccio mentre il figlio è rimasto illeso. Ho avuto modo di avere notizie da Stefania questa mattina, appena appreso dell’incidente che le è accaduto. Era contenta della vicinanza dell’amministrazione e della sua città. A lei e a suo figlio va l’abbraccio affettuoso della terra dell’Aquila”, conclude il sindaco, in attesa del rientro della concittadina previsto per domani.
Potrebbe essere stata la rottura di un cavo di sicurezza la causa dell’incidente avvenuto a Lisbona, in Portogallo, dove attorno alle 18 un vagone della funicolare della Gloria, uno dei simboli della città, è deragliato all’improvviso schiantandosi contro un edificio.
Il bilancio è di 17 morti – compreso il conducente – e di almeno una ventina di feriti, in gran parte turisti, di cui 5 ricoverati in gravi condizioni. Tra i feriti lievi c’è anche un’italiana, che ha riportato la frattura di un braccio: la ricercatrice aquilana Stefania Lepidi in Portogallo col figlio.
Secondo quanto finora ricostruito il vagone stava scendendo dal punto panoramico di San Pietro di Alcantara, quando ha perso il controllo ed è finito contro una casa subito dopo una curva. In quel momento la seconda vettura della funicolare, in partenza in senso opposto, si sarebbe invece fermata bruscamente, scivolando di qualche metro, prima di rimanere incastrata nella recinzione metallica di protezione. Questo ha evitato uno scontro frontale tra le due vetture e un bilancio ben più grave. Già avviata un’inchiesta per chiarire le responsabilità dell’accaduto.
L’Elevador da Glória, classificata nel 2002 come monumento nazionale, è una delle principali attrazioni turistiche di Lisbona e ogni anno trasporta oltre tre milioni di passeggeri. Progettata dall’ingegnere portoghese Raoul Mesnier du Ponsard, è stato inaugurata il 24 ottobre 1885. Inizialmente il sistema di trazione era a contrappeso d’acqua, poi venne convertito alla trazione a vapore e, infine, nel 1915, fu elettrificato.Il suo percorso di 265 metri ha una pendenza media del 18%, offrendo un modo pratico e pittoresco per raggiungere il Bairro Alto dalla Baixa. Le due carrozze, dal caratteristico colore giallo, si muovono su un doppio binario e la loro struttura è inclinata per garantire una posizione orizzontale ai passeggeri durante la salita e la discesa. Il percorso è spesso utilizzato come una galleria d’arte a cielo aperto, con murales e graffiti che arricchiscono l’esperienza visiva dei passeggeri e dei passanti.
I vigili del fuoco della capitale portoghese hanno inviato 8 mezzi e 34 persone nella zona del deragliamento. Una maxi emergenza. Il Presidente della Repubblica portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, ha scritto un messaggio sulla pagina ufficiale della Presidenza della Repubblica. Ha espresso “profondo cordoglio” per “i morti e i feriti gravi”.