Duro scontro tra il Consigliere Comunale del Gruppo “Pettinari per l’Abruzzo” Massimiliano Di Pillo e il sindaco di Pescara Carlo Masci sui 40 alberi che saranno prossimamente abbattuti in città.
Nella commissione Ambiente di giovedì 30 ottobre, nella presentazione di uno studio molto particolareggiato dell’Università di Chieti-Pescara coordinato della docente dell’Università di Camerino Dott.ssa D’Onofrio,è stata ribadita la delicatezza del territorio, e soprattutto le prospettive catastrofiche che si prospettano da qui a 25 anni.
Se non si cambia marcia, se non si decide di accelerare alla modifica della strada intrapresa finora, finiremo soprattutto nei periodi estivi, dentro un vero e proprio forno a quasi 50 gradi centigradi. – scrive in una nota Di Pillo – Senza le fondamentali ombreggiature che solo i nostri bellissimi pini ci possono offrire, rischieremo fra neppure un ventennio, di friggere sotto temperature astronomiche. Il cocktail del cambiamento climatico, l’urbanizzazione sfrenata, la densità di popolazione fra le più alte in Italia, la poca consapevolezza della gravità dell’attuale situazione e delle prospettive future, ridurrà la nostra città ad un posto invivibile, patologie croniche e rendendo le nostre strade, canali di aria rovente. Una visione che sembra disastrosa, ma che con i documenti visionati durante la commissione e il racconto della Dott.ssa D’Onofrio, diventa addirittura apocalittica, disegnando una condizione apparentemente irreversibile. Lo studio tecnico approntato da questa equipe di esperti sta per concludersi – prosegue Di Pillo – ma escluso una rilettura dei testi e piccole correzioni, ci ha comunque illuminato, e almeno al sottoscritto, di molto impressionato. Avere oggi la certezza che 40 alberi saranno abbattuti, ci rende ancor di più consapevoli che questa amministrazione continua a sbagliare, sapendo che la strada del baratro è ormai a pochi passi. A distanza di decenni dall’istituzione del PAN(piano ambientalistico e naturalistico della 🌲pineta dannunziana🌲) non c’è un direttore per la riserva dannunziana, non c’è una strategia di rimboschimento, non c’è una visione ad ampio raggio che corregga gli errori di decenni di mala gestio di un ambito come il verde urbano, fondamentale per guardare ad un futuro eco compatibile della nostra città. Prima di schiantarci – conclude Di Pillo – c’è bisogno di una sterzata forte e decisa per cambiare la deriva che ci aspetta da qui a 25 anni, e l’unico modo è cambiare questa disastrosa politica ambientale e quindi questa disastrosa amministrazione Masci 2.
Non si fa attendere la replica del sindaco Carlo Masci che in una nota precisa:
“I 40 alberi, di varie specie, che saranno abbattuti in diverse strade della città sono stati valutati da professionisti esperti, così come è accaduto per molti altri alberi, incaricati dal Comune nel rispetto della legge, del buon senso e della massima attenzione all’ambiente, che li hanno classificati nella classe di propensione al cedimento (Cpc) massima, vale a dire la classe D, con la conseguente necessaria prescrizione dell’abbattimento. Questo vuol dire che gli alberi rischiano di cadere in ogni momento, in molti casi si tratta di alberi già morti che quindi non svolgono più la propria funzione, e l’unica soluzione possibile è l’abbattimento, per essere chiari. Oltre alla valutazione visiva, il tecnico incaricato ha effettuato delle prove strumentali di trazione su dieci dei sedici pini da abbattere, proprio perché su quelli – prima di decretarne lo stato di salute e i provvedimenti da effettuare – ha ritenuto necessario effettuare ulteriori approfondimenti. Di questi dieci, nove sono situati nel comparto 2 della Pineta dannunziana e uno su via D’Avalos. D’altronde nei giorni scorsi abbiamo dovuto chiudere una parte della Pineta a causa della caduta improvvisa di due alberi in una giornata particolarmente ventosa: un fatto gravissimo, indicativo di quello che può accadere quando gli alberi non sono più in condizioni di sicurezza e quando non si può fare niente per salvarli. Per questi 40 esemplari, come per gli alberi di via Castellamare Adriatico oggetto di intervento, le indicazioni arrivate al Comune dagli esperti sono state chiarissime e, quando si tratta di pubblica incolumità non possono esistere “se e ma”, bisogna senza indugio arrivarsi, procedendo ad abbattere gli alberi pericolosi, come ha disposto la dirigente Emilia Fino, che ha la responsabilità del verde cittadino. Nessuno si diverte ad abbattere gli alberi, tantomeno noi, ma si tratta di una misura necessaria perché non possiamo mettere a rischio le vite umane, non possiamo permettere che uno di questi alberi, già valutati pericolosi dagli esperti, dopo una meticolosa verifica, cadano, né si può sminuire il lavoro degli stessi esperti, professionisti del settore che hanno le giuste competenze per valutare la pericolosità degli alberi. L’attenzione da parte del Comune per il verde è massima e le verifiche effettuate continuamente negli anni ne sono la prova, tanto più che vengono anche ripetute nel tempo – sugli stessi alberi – per valutare il da farsi. Polemizzare su questo tema è quanto mai strumentale e intellettualmente disonesto, anche se ci rendiamo conto che è assolutamente funzionale a una minoranza, priva di argomenti, per contestare sempre e comunque l’operato dell’Amministrazione. Puntiamo alla rigenerazione del patrimonio verde, e su questo va detto che mai nessuna Giunta ha investito sul verde come stiamo facendo noi: basti pensare a corso Vittorio Emanuele, corso Umberto, piazza Sacro Cuore, solo per fare alcuni esempi, e a tutte le altre strade dove abbiamo rimosso le piante morte e piantato nuovo verde, anche in misura superiore a prima, mentre sono già in corso – e ne partiranno altre – le piantumazioni di alberi nelle asole rimaste vuote, con numeri mai visti prima d’ora, colmando vuoti che ci sono da decenni”.