Stellantis Abruzzo: la deputata Torto teme per il futuro occupazionale

Investono anche il mondo politico i timori sul futuro di Stellantis e sulle possibili uscite occupazionali dallo stabilimento abruzzese. Al Tg8 parla la deputata Torto

La parlamentare del Movimento 5 Stelle Daniela Torto ha parlato della questione nella trasmissione di Rete8 “Il fatto”, in onda questa sera alle ore 19:00. Un estratto delle sue dichiarazioni è contenuto nel servizio del Tg8 di oggi.

<Il governo parla di uscite incentivate, ma per noi questi sono veri e propri propri tagli. Lo abbiamo detto un anno fa e ci è stato detto che creavamo allarmismo. In realtà abbiamo davvero timore che si vada verso la direzione della chiusura definitiva. In Parlamento, anche in audizione, i vertici di Stellantis ci hanno rassicurato dicendo che non ci sarebbero stati questi tagli. E invece inizia l’autunno con 400 uscite incentivate, che per me ribadisco sono tagli, e con 200 uscite alle porte.

Soprattutto si va a colpire una fascia debole che è quella di coloro che sono prossimi alla pensione. Questo è grave perché vuol dire che non si guarda neppure in faccia quella che è la situazione di un di un lavoratore o di una lavoratrice che sta ultimando il proprio percorso lavorativo. Non si pensa alla famiglia, al disagio di dover chiedere a questo lavoratore di doversi allontanare da casa. Ho depositato un’interrogazione parlamentare da mesi, ma il governo non risponde e quindi il silenzio per noi è una risposta e la risposta del governo è “andiamo avanti e continuiamo sulla nostra strada senza guardare in faccia ai lavoratori”>.

Le uscite incentivate sono veri tagli. Si rischia la chiusura definitiva dello stabilimento di Atessa” ha affermato la Torto in merito ai piani occupazionali di Stellantis in Abruzzo.

Ieri sono stati diffusi gli ultimi dati sul mercato italiano dell’auto, risultato ancora in calo nel mese di agosto. Secondo il ministero dei Trasporti le immatricolazioni sono state 67.272, il 2,68% in
meno dello stesso mese del 2024. Nei primi otto mesi del 2025 sono state vendute in tutto 1.040.734 auto, con una flessione del 3,68% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.

Stellantis tuttavia ha chiuso il mese in controtendenza secondo le elaborazioni Dataforce: le
immatricolazioni del gruppo sono state 17.690, il 3,1% in più dello stesso mese del 2024. La quota di mercato sale al 26,3% contro il 24,8% di un anno fa.

Fiat è il brand con il più alto numero di immatricolazioni: 6.258, in crescita del 32,3%.
Negli otto mesi Stellantis ha venduto 299.207 auto, in calo del 10,9% sull’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota di mercato in calo dal 31 al 28,7%.

Un ottimismo che evidentemente non può vedere in sintonia la Fiom Cgil di Chieti che proprio oggi ha denunciato una situazione che riguarda un dipendente ex Sevel e che si riferisce proprio alle uscite incentivate cui faceva riferimento la Torto:

<Alla ex Sevel la situazione è diventata insostenibile. – si legge nella nota firmata da Alfredo Fegatelli, segretario generale FIOM CGIL CHIETI e responsabile settore Automotive FIOM Abruzzo Molise – Sempre più lavoratori si trovano davanti a condizioni che li portano a valutare le cosiddette “uscite volontarie incentivate”. Una scelta che, a volte, rischia di trasformarsi in necessità.

È gravissimo che il turno di notte sia stato sospeso per una parte consistente dei lavoratori, mentre la produzione, se pur ridotta, continua, comunque, a un ritmo di circa 80 furgoni a notte, con meno addetti costretti a coprire più postazioni. Una sospensione parziale e selettiva, che genera disparità, precarietà e tensioni, senza alcuna spiegazione trasparente. Il caso del nostro delegato FIOM è emblematico e inaccettabile: quando lavorava a notte fissa percepiva circa 2.400 euro al mese, oggi, dopo la rimozione dal turno e senza essere reinserito nei turni giornalieri, è stato collocato in Contratto di Solidarietà e si ritrova con appena 1.200 euro al mese.

Un quasi dimezzamento del reddito che colpisce un lavoratore con due figli a carico, la moglie a carico e un assegno di mantenimento da versare. Una condizione che costringe un Lavoratore e la sua famiglia a vivere sotto pressione economica e che lo porta a considerare l’uscita incentivata non per libera volontà, ma per sopravvivenza. Una situazione che, per come si sta manifestando, rischierebbe di trasformare queste uscite in modo “spintaneo”.

La FIOM CGIL CHIETI denuncia con forza questa situazione e chiede all’ITL: piena trasparenza sull’applicazione del contratto di solidarietà e sui criteri di reinserimento nei turni; il reintegro delle condizioni di lavoro e di reddito per il nostro delegato e per tutti i lavoratori che potrebbero essere nella stessa situazione.

Non è accettabile che chi lavora, chi produce, chi tiene in piedi lo stabilimento debba vivere con la preoccupazione economica e la paura del futuro.

Le Lavoratrici e Lavoratori non sono numeri da tagliare: sono persone, con dignità e diritti che non devono essere calpestati. La FIOM CGIL CHIETI è al fianco delle Lavoratrici e dei Lavoratori. Non ci fermeremo finché non ci sarà chiarezza e giustizia>. 

Marina Moretti: