L’impermeabilizzazione per la messa in sicurezza del sistema idrico è la soluzione più efficace. Lo ha detto il commissario straordinario per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso Pierluigi Caputi
I lavori con ogni probabilità inizieranno nel 2026 perché a fine anno ci sarà il nuovo progetto. Il documento di fattibilità delle alternative progettuali prevede quindi l’impermeabilizzaizone delle gallerie autostradali e la realizzazione di un sistema dedicato al convogliamento esterno delle acque di piattaforma e percolazione, l’adeguamento delle reti di captazione delle acque potabili e la loro addizione all’esterno con un sistema di monitoraggio continuo, la realizzazione di impianti ispezionabili e manutentibili per consentire una versione autonoma e sicura da parte dei gestori del servizio idrico integrato una volta finita la fase commissariale.
Italfer ora elaborerà le diverse ipotesi progettuali che poi saranno portate all’attenzione di tutti con un dibattito pubblico dal momento che si tratta di un’infrastruttura delicata e strategica per il territorio.
Lo scenario di intervento scelto arriva dopo aver previsto due scenari di partenza che erano appunto l’impermeabilizzazione e lo scenario Toc basato su un sistema di trivellazione orizzontale controllata per realizzare nuove captazioni nell’ammasso carbonatico, mantenendo comunque l’impermeabilizzaizone delle infrastrutture autostradali.
Tra gli scenari proposti da una società dopo un avviso pubblico c’era anche quello della realizzazione di una terza canna autostradale superiore a quelli esistenti.
Per quel che riguarda la chiusura del traforo e la viabilità l’ingegner Caputi specifica che per quando inizieranno i loro lavori la A14 sarà perfettamente percorribile oltre alla viabilità esistente.