Un minuto di silenzio per Gaza nelle scuole in diverse regioni italiane. In Abruzzo, a San Demetrio ne’ Vestini, preside in maglietta pro Palestina
L’appello per il minuto di silenzio – lanciato dalla rete informale ‘Scuola per la pace Torino e Piemonte’ – è stato raccolto da numerosi istituti dove studenti e docenti hanno voluto manifestare così la loro vicinanza alla popolazione palestinese. In alcune scuole il minuto di silenzio è stato
osservato subito dopo l’ingresso in classe, in altre è stato previsto durante la mattinata.
Un velo di polemica è arrivato dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane:
“In queste iniziative sembra mancare un riconoscimento della complessità della situazione e del contesto che ha portato all’escalation del conflitto, a partire dall’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, compiuto da Hamas contro civili israeliani”.
Anche nel collegio docenti di una scuola di San Demetrio ne’ Vestini è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime di Gaza. Il preside dell’Istituto Comprensivo Cesira Fiori, Antonio Lattanzi, si è presentato al collegio dei docenti con la giacca e, sotto, una t-shirt con su scritto “Free Palestine”. Un gesto che ha definito coraggioso e doveroso in un momento storico in cui ogni giorno vengono uccisi in media 28 bambini, l’equivalente di una sua classe.
Lattanzi ha detto di avere compiuto questo gesto per scuotere le coscienze e fare sì che non si resti indifferenti di fronte ad un orrore. Secondo il preside l’Italia dovrebbe fare molto di più, come la Spagna, dove la comunità educativa e la società civile mostrano maggiore sensibilità e partecipazione. Successivamente Lattanzi ha invitato il personale scolastico a firmare l’appello della comunità docenti per Gaza.
“Credo che l’iniziativa abbia avuto un buon riscontro – ha detto il preside all’ANSA – una scelta doverosa visto il momento attuale. Ho visto che nel Lazio sono state applicate delle restrizioni alla possibilità di parlare di argomenti di questo tipo in sede collegiale, qui da noi per fortuna no, anche perché sarei andato avanti comunque”.
Lunedì prossimo ci sarà un minuto di silenzio in aula magna poco dopo la prima campanella, mentre nel corso dell’anno verranno portati avanti con gli alunni degli approfondimenti storici sulla questione mediorientale.