Scuola, da Frosinone all’Aquila per insegnare Chimica

Anna Maria Scappaticci da Frosinone assunta all'Aquila nell'ambito della riforma "La buona scuola"

La storia di Anna Maria Scappaticci, da Frosinone a L’Aquila per insegnare Chimica. Assunta a 43 anni con il piano straordinario di assunzione della scuola.

 

Mentre oggi suona la prima campanella per gli studenti dell’Aquila, gli insegnanti di fuori regione fanno la fila negli uffici scolastici provinciali per prendere – come si dice in gergo – l’incarico nell’ambito del piano straordinario di assunzione della riforma della scuola. Finora abbiamo raccontato storie di docenti che il nuovo meccanismo di assunzioni spedisce lontano dalla regione, per lo più al nord, ma ci sono decine di insegnanti che, al contrario, sono stati trasferiti in Abruzzo.

E’ il caso di Anna Maria Scappaticci, docente di Chimica di 42 anni che a Frosinone lascerà la figlia di 10 anni.

L’Abruzzo è stata una delle prime regioni a pubblicare l’elenco con le relative date e sedi delle
convocazioni dei precari raggiunti dalle mail del 2 settembre.

Smaltita intanto l’angoscia dell’attesa vissuta durante l’estate e quella della notte tra il 1° e il 2 settembre, quando il ministero dell’Istruzione, nella cosiddetta fase B, ha inviato ai precari una email per indicare il luogo dell’assunzione, adesso si tira un sospiro di sollievo. “Io sono stata fortunata”, dice Anna Maria, “ad essere stata assegnata all’Aquila, sono in fin dei conti soltanto 123 chilometri. Molti miei amici, invece, dovranno spostarsi a Milano o in altre città del nord”.

C’è poi la speranza di un trasferimento che addolcisce la pillola. “Per qualcuno c’è la possibilità di non
venire nella provincia assegnata”, spiega la professoressa, “se, per esempio, nella provincia di residenza si liberano dei posti sulla classe di concorso puoi fare domanda di trasferimento. Qualche posto sicuramente sarà disponibile in Italia”.

Ma la scuola vive anche vecchi problemi legati alla carenza di personale. A farne le spese sono genitori e studenti di ragazzi che, come Virginia Verzulli, hanno dei disagi o delle disabilità. Questa mattina l’amara sorpresa, quando si è presentata a scuola, al Liceo “D.Cotugno”, che per lei non sono state nominate né la docente di sostegno, né l’assistente. A denunciare il fatto il padre Dario Verzulli.