Massimo Grossi, l’uomo che ha accoltellato il nipote Fabrizio al termine di una lite a Sante Marie, nell’Aquilano, è stato arrestato dai carabinieri di Tagliacozzo: è accusato di tentato omicidio. Il nipote, 36 anni, si trova ricoverato in gravi condizioni, con prognosi riservata, all’ospedale di Avezzano
Per anni il nipote avrebbe vessato lo zio e la nonna con continue richieste di soldi. La lite sarebbe scaturita dall’ennesima richiesta da parte del giovane con problemi di tossicodipendenza.
E’ il primo pomeriggio quando Fabrizio comincia a chiedere con insistenza soldi allo zio: al rifiuto di quest’ultimo imbraccia uno sgabello e comincia a colpire lo zio. E’ a quel punto che il 59enne, non nuovo ad aggressioni per soldi da parte del 36enne, afferra un coltello da sopravvivenza modello Rambo e sferra 7 fendenti colpendo il giovane in diverse parti del corpo. Questo è quanto ricostruito, ad ora, dagli inquirenti.
Il 36enne è stato soccorso e trasportato in elisoccorso all’ospedale di Avezzano: nel pomeriggio di ieri i medici lo hanno sottoposto a un lungo e delicato intervento chirurgico. Anche lo zio è rimasto ferito nello scontro: ha riportato diverse lesioni ed è stato anch’egli portato in ospedale, seppur in condizioni non gravi. In serata l’uomo è stato trasportato nel carcere San Nicola di Avezzano con l’accusa di tentato omicidio, contestata dal pm Chiara Lunetti che coordina le indagini dei carabinieri della compagnia di Tagliacozzo.
L’episodio è avvenuto a Sante Marie, piccolo comune dell’Aquilano, dove la famiglia del ragazzo è conosciuta anche per questo particolare doloroso vissuto. E’ il sindaco stesso, nell’immediato accadimento, a raccontare degli sforzi di questo zio compiuti negli anni per tentare di aiutare il nipote alle prese con gravi problemi di tossicodipendenza. In paese molti raccontano di una famiglia che ha davvero provato a salvare il 36enne dal tunnel della droga.
Più volte lo zio aveva manifestato la propria paura, raccontando di essere stato minacciato di morte, soprattutto quando il 36enne si trovava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. «Mi ucciderà», aveva più volte confessato ad amici e vicini. Lo scorso anno lo zio era stato aggredito violentemente ed era finito in prognosi riservata per 45 giorni a causa delle ferite inferte dal nipote. L’uomo aveva deciso di non denunciarlo.
Fabrizio, residente a Roma, era tornato a vivere con lo zio da pochi giorni, dopo un passato segnato da ripetuti ingressi in carcere e tentativi di riabilitazione.
Lo zio dell’aggredito, difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia, ha detto che si è solamente difeso. Circostanza che se confermata potrebbe in qualche modo attenuare la gravità del gesto. I carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, intervenuti sul posto subito dopo l’allarme lanciato dai vicini, stanno raccogliendo testimonianze e elementi utili a chiarire la dinamica.
Secondo le prime ricostruzioni, la lite sarebbe l’ennesima avvenuta tra i due a causa della situazione fuori controllo del giovane. Sarebbe scaturita da vecchi rancori e tensioni mai sopite.
“Si tratta di una vicenda davvero tragica accaduta ad una famiglia perbene – spiega il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti -, il giovane ferito era uscito da poco da una comunità di recupero per tossicodipendenti dove era stato cinque-sei mesi. Per anni aveva vessato con richiesta di soldi e minacce la famiglia, in particolare zio e nonna, e probabilmente questa è stata la causa della reazione dello zio che però si è sempre occupato del nipote cercando di aiutarlo in tutti i modi ad uscire dal drammatico tunnel”.
La caserma dei Carabinieri di Tagliacozzo
